Dal momento in cui il governo cinese ha approvato una bozza del programma di revisione strutturale dell'industria siderurgica della provincia dello Shandong, le autorità locali hanno immediatamente iniziato a sviluppare l'argomento, vagliando varie soluzioni nell'ottica di eliminare le capacità produttive obsolete. Si tratta ora di mettere in atto quanto stabilito.
La ristrutturazione della siderurgia dello Shandong ha l'obiettivo di ridurre e controllare la produzione di acciaio, ottimizzare l'organizzazione industriale e la gamma di prodotti, risparmiare energia, ridurre le emissioni nocive ed incrementare il grado di concentrazione del settore industriale in questione tramite fusioni ed accorpamenti. Secondo il programma sviluppato, lo Shandong diventerebbe un modello per il resto del paese per quanto riguarda il riciclo di ghisa ed acciaio ed il controllo delle emissioni di CO2.
Ricordiamo che lo Shandong è uno dei 'cuori pulsanti' della siderurgia cinese, ospitando molti importanti produttori come Laiwu Steel, Rizhao Steel e Qingdao Steel e con un output provinciale che ha raggiunto 63,07 milioni di tonnellate annue. Si tratta del 10% della produzione annua totale in Cina, che piazza la provincia al terzo posto nel paese del far east.
Nel corso del dodicesimo piano quinquennale (ossia entro il 2015) nello Shandong non dovranno rimanere più di 5-6 grandi gruppi siderurgici contro gli attuali 21.