Secondo i media locali e fonti di mercato, il produttore siderurgico russo NLMK Group ha finalmente venduto il ramo d’azienda di produzione di lunghi, che comprende le consociate con sede nella regione dell’Ural, ossia NLMK Ural e NLMK Metalware, alcuni asset di NLMK Vtorchermet e NLMK Kaluga. Il nuovo proprietario è IMH, uno dei più importanti fornitori russi di ghisa, che possiede anche un impianto EAF chiamato Tula Steel.
Sebbene non sia arrivata una conferma ufficiale da nessuna delle due parti, secondo le fonti di mercato l’accordo sarebbe stato finalizzato all’inizio della scorsa settimana. NLMK stava cercando di vendere il suo segmento dei lunghi dal 2021, e in precedenza era Novostal-M (proprietaria di Abinskiy Steel Works) ad essere considerata l’acquirente più probabile, tanto che erano già stati versati alcuni acconti. In questo modo, NLMK potrà concentrarsi sui propri impianti di acciaio integrato e sul ramo dei piani, dove i costi della produzione e la rete di vendite sono migliori.
Secondo i dati di SteelOrbis, la capacità totale dei forni elettrici ad arco venduti ammonta a 3,7 milioni di tonnellate all’anno, e una parte importante della fornitura di rottame all’impianto con sede nell’Ural è a carico di NLMK Vtorchermet, che è appunto parte del contratto. L’acquisto del ramo dei lunghi di NLMK da parte di IMH ha l’obiettivo di aumentarne la presenza a fine filiera. Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, IMH aveva un volume di vendite di ghisa sul mercato internazionale pari a 150.000-160.000 tonnellate. Secondo fonti di mercato, il volume rimaneva significativo nonostante il calo, ma con questo nuovo acquisto potrebbe subire un’ulteriore diminuzione. «Tula potrebbe continuare a offrire e vendere piccoli lotti a prezzi elevati [come fa per la ghisa a basso contenuto di manganese], ma ha un’allocazione limitata e al momento non ha fretta di vendere... Dopo l’acquisto degli impianti da Lisin [proprietaria di NLMK] è meno interessata all’export di ghisa», ha dichiarato a SteelOrbis una fonte russa.