Il mercato siderurgico globale è stato severamente influenzato dalla pandemia di coronavirus, che sta avendo un forte impatto negativo sui consumi ma anche sulle forniture. Lo scrive IREPAS, l'associazione globale dei produttori ed esportatori di acciai lunghi, evidenziando che è difficile prevedere quando la situazione inizierà a normalizzarsi. Il secondo trimestre di quest'anno riguarderà maggiormente la "sopravvivenza dei volumi" con prezzi che saranno mantenuti bassi, mentre vi è qualche speranza di miglioramento per il terzo trimestre. Nel complesso, ciascun Paese verrà influenzato in maniera differente, quindi si registreranno probabilmente diverse dinamiche nella domanda e nella produzione di acciaio.
Mentre la Cina ha parzialmente ripreso le attività, il resto del mondo è nella fase iniziale o intermedia del periodo di lockdown, che influenza contemporaneamente domanda e offerta. Molte aziende hanno dovuto interrompere la produzione, alcune hanno perso gli ordini e altre stanno producendo a ritmi inferiori. Secondo IREPAS, c'è mancanza di coordinamento nelle sospensioni della produzione di acciaio e lo stesso problema sarà osservato quando gli impianti inizieranno a riprendere la produzione. Alcune regioni potrebbero vedere carenze di approvvigionamento, altre potrebbero trovarsi di fronte a un'offerta eccessiva e ci vorrà del tempo prima che venga raggiunto un equilibrio.
IREPAS ha affermato che si riscontra una situazione insolita nel settore delle materie prime. In alcuni casi la domanda è sufficiente al contrario dell'offerta, poiché nel mondo occidentale l'industria e il commercio si sono arrestati e di conseguenza la disponibilità di rottami ferrosi è calata notevolmente.
Nel mercato dei lunghi, la situazione è descritta da IREPAS come "chiaramente instabile". L'associazione prevede che nel secondo trimestre verrà raggiunto "il punto di minimo" sia in termini di volumi scambiati che di prezzi. Si prevedono forti riduzioni della capacità produttiva non solo a causa della pandemia di coronavirus, ma anche per il consueto impatto del periodo pasquale e del mese di Ramadan.