Irepas: mercato dei lunghi in cerca di equilibrio, outlook molto incerto

giovedì, 07 aprile 2022 16:53:13 (GMT+3)   |   Istanbul
       

La guerra in Ucraina ha sparigliato le carte nei mercati globali dell'acciaio e delle materie prime siderurgiche, alterando profondamente i flussi commerciali e i prezzi dei prodotti in un brevissimo lasso di tempo. È quanto si legge nell'ultimo rapporto di Irepas, l'associazione dei produttori ed esportatori internazionali di acciai lunghi. 

Attualmente, per molti prodotti, la domanda supera l'offerta, mentre prima del conflitto ci si aspettava che il 2022 sarebbe stato maggiormente guidato dai consumi. Al momento l'offerta è sicuramente il principale driver, poiché mancano gli ingenti volumi di acciaio e materie prime che in precedenza provenivano da Ucraina e Russia. I flussi commerciali globali sono in fase di ristrutturazione dal momento che i compratori stanno cercando fonti sostitutive. Questa situazione crea sicuramente molte nuove opportunità ma anche grandi squilibri, ha sottolineato Irepas.

Mentre le esportazioni dall'Ucraina sono state interrotte, gli stabilimenti russi stanno incontrando difficoltà a vendere, per lo più a causa delle sanzioni attuali o previste. Spedizioni, assicurazioni e pagamenti sono problematici per la maggior parte dei produttori russi, mentre molti operatori scelgono di stare alla larga dalla Russia a causa degli elevati rischi. Le sanzioni contro la Russia dovrebbero rimanere valide per qualche tempo e in tale situazione le forniture di prodotti finiti e semilavorati verranno sostituite da materiali provenienti in particolare dalla Turchia e dall'Asia.

Nel frattempo, è emerso uno squilibrio tra Asia e resto del mondo in termini di prezzi: in particolare, questi sono significativamente più alti nell'Ue. Il motivo principale è la scomparsa delle forniture di acciai finiti da Russia e Bielorussia e la ridistribuzione delle loro quote di mercato tra gli altri fornitori di cemento armato. Un altro motivo è il significativo aumento dei prezzi dell'acciaio in Europa determinato a sua volta dall'impennata dei costi energetici, che ha aperto alcune opportunità ai fornitori esteri. Di conseguenza, i prezzi nell'Ue sono tra i più alti al mondo, mentre i prezzi asiatici e in particolare cinesi sono sostanzialmente inferiori.

La Russia sta cercando di mantenere la sua presenza nel mercato globale. Nel caso di materie prime come la ghisa, le vendite proseguono, mentre le esportazioni di acciai finiti appaiono più problematiche. Inoltre, per tutti i prodotti siderurgici i fornitori russi sono ora costretti a scendere molto al di sotto dei prezzi di mercato a causa degli elevati rischi. Questo significa che i prezzi della maggior parte delle merci provenienti dalla Russia non sono più considerati benchmark globali.

Negli Stati Uniti, domanda e offerta sono in sostanziale equilibrio, poiché questo mercato non sta risentendo molto dell'assenza di Ucraina e Russia. Se la domanda dovesse aumentare, molto probabilmente gli ordini aggiuntivi sarebbero coperti tramite le importazioni, poiché le acciaierie statunitensi stanno già operando a pieno regime. I prezzi interni stanno salendo negli Stati Uniti, in parte perché alcune offerte dall'estero sono aumentate notevolmente nell'ultimo mese.

Nel segmento globale del rottame, le forniture da Russia e Ucraina sono praticamente ferme, ma il potenziale deficit di mercato è stato coperto dalla maggiore disponibilità di rottame da parte dell'Europa. In particolare, gli stabilimenti turchi hanno compensato i volumi mancanti con la disponibilità di carichi dall'Europa. Questi, ha affermato Irepas, hanno permesso alle stesse acciaierie turche di tenere sotto controllo i prezzi del rottame.

Irepas ha concluso che, mentre il mercato globale viene ridisegnato in termini di flussi commerciali e nuovi concorrenti in vari segmenti, si osservano chiaramente gli effetti negativi della guerra. Ci vorrà del tempo prima che il mercato trovi il suo equilibrio e che i prezzi e le differenze di prezzo si stabilizzino. Nelle circostanze attuali, Irepas descrive il mercato come «fluttuante e instabile». Le prospettive sono molto incerte e «i fondamentali possono cambiare ogni giorno».


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