Il Gruppo Danieli, con sede a Buttrio (UD), ha chiuso l'esercizio 2019/2020 (terminato lo scorso 30 giugno) con ricavi pari a 2,8 miliardi di euro e un utile netto di 62,9 milioni. Nel precedente bilancio i ricavi e l'utile erano ammontati rispettivamente a 3,07 miliardi e 67 milioni. Lieve riduzione anche per il portafoglio ordini, passato da 3,1 a 2,936 miliardi.
L'azienda, ha evidenziato il Cda, ha contenuto gli effetti della pandemia da Covid-19 nel settore della costruzione di acciaierie chiavi in mano, grazie alla sua organizzazione che ha consentito di continuare le attività negli Stati Uniti, in Russia e Cina nonostante l'impossibilità di viaggiare in Europa. Le attività in questo settore, inoltre, hanno compensato in buona parte la discesa di ricavi e margini in quello della produzione di acciai speciali, in particolare di Acciaierie Bertoli Safau (ABS), fortemente compromessa dal lockdown del periodo febbraio-giugno.
Danieli ha precisato tuttavia che gli investimenti di ABS non si sono interrotti e che entro ottobre/novembre inizierà a produrre il suo nuovo impianto, realizzato con un corrispettivo di 190 milioni di euro al fine di diversificare l'offerta. L'investimento, ha spiegato la società, «è il primo del programma "Vision 2.300" di ABS che ha l'obiettivo di aumentare il fatturato del 50%, con il primato di essere l'unica acciaieria per produzione di acciai di qualità con un range di prodotti che va dal diametro di 5,5 mm a 500 mm in un unico sito».
Per finire, il Cda ha fatto sapere di aver nominato per cooptazione Antonello Mordeglia nuovo componente del Cda al posto di Alessandro Trivillin, dimessosi lo scorso 17 dicembre per motivi professionali.