Ex Ilva, per Confindustria Taranto necessario tutelare la produzione

mercoledì, 04 maggio 2022 17:37:40 (GMT+3)   |   Brescia
       

«In questo clima di estrema incertezza, noi imprenditori del settore ma non solo rischiamo di fermare parte delle nostre attività per mancanza di prodotti indispensabili alla nostra produzione». È l'allarme lanciato da Confindustria Taranto, secondo la quale «mai come in questo momento» è necessario preservare la produzione di acciaio dell'ex Ilva (oggi Acciaierie d'Italia) «perché i venti di guerra non consentono di tracciare prospettive di alcun genere». 

«Sia la Russia (con 2,4 milioni di tonnellate) sia l'Ucraina (2,8 milioni di tonnellate) sono responsabili, ciascuna, di poco più del 20% dei prodotti di base destinati all'industria siderurgica e meccanica italiana», ha continuato Confindustria Taranto. A causa del conflitto in corso, «una parte del settore siderurgico italiano, a sua volta alla testa dell'intera filiera della meccanica del secondo Paese manifatturiero d'Europa, si potrebbe trovare a breve di fronte ad un complesso percorso di diversificazione dell'import».

Alla luce di queste premesse, Vladimiro Pulpo e Antonio Lenoci, rispettivamente vicepresidente di Confindustria Taranto e presidente della sezione metalmeccanica, hanno dichiarato di non condividere lo sciopero proclamato dai sindacati per il 6 maggio, in quanto «in un momento come l'attuale sarebbe opportuno fare massa critica e rivendicare risposte alle tante istanze ancora in piedi richiedendo un tavolo di discussione al MiSE senza compromettere ulteriormente la produzione e creare ulteriori fratture».

Lo sciopero indetto per venerdì durerà 24 ore e coinvolgerà lavoratori diretti, Ilva in A.S. e di tutto l'appalto e l'indotto, con l'obiettivo di ottenere presso il Ministero dello Sviluppo economico un tavolo permanente che chiarisca il futuro di migliaia di lavoratori.


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