Acciaierie d'Italia alza i prezzi retroattivamente, protestano i distributori

mercoledì, 16 marzo 2022 17:29:23 (GMT+3)   |   Brescia
       

Acciaierie d'Italia (Adi) ha comunicato alla propria clientela un aumento dei prezzi valido sia sui nuovi ordini sia retroattivamente sugli ordini stipulati prima del 10 marzo. L'azienda ha spiegato di aver preso questa decisione a causa degli elevati prezzi dell'energia e per poter rispettare i piani di produzione già programmati. 

L'onere aggiuntivo per il cliente verrebbe calcolato come differenza tra il prezzo medio del gas nel mese di spedizione e il prezzo medio rilevato nel mese di conferma dell'ordine. Il risultato verrebbe moltiplicato per due, in base al numero di MWh richiesti per produrre una tonnellata di acciaio, nonché per il numero delle tonnellate spedite. Per i clienti che hanno stipulato i contratti utilizzando un indice, la formula sarebbe la stessa, ma anziché il costo medio del gas nel mese di conferma dell'ordine verrebbe utilizzato il costo medio del gas nella prima metà del 2021 (20 €/Mwh). 

Il fatto che i prezzi siano stati modificati in modo unilaterale e retroattivo ha scatenato le proteste di diversi clienti, ai quali ha dato voce Assofermet attraverso un comunicato diffuso oggi, 16 marzo. 

«Numerose aziende a noi associate hanno recentemente ricevuto da parte di Acciaierie d'Italia un comunicato ufficiale secondo il quale il produttore siderurgico nazionale, con riferimento a contratti in essere, già quindi conclusi e confermati su valori a suo tempo concordati tra le parti, intende applicare un adeguamento di prezzo legato all'aumento del costo dell'energia – ha scritto l'associazione – Per quanto è dato sapere, ci si trova di fronte ad un tentativo di rinegoziazione unilaterale di contratti già stipulati, confermati e "chiusi" sotto ogni profilo, che Assofermet, in difesa dei propri associati, considera ingiusto ed oltremodo penalizzante. Tale iniziativa, che sembrerebbe non trovare riscontro nelle condizioni generali di vendita applicabili in fase contrattuale, ha generato una situazione di forte disagio tra le aziende interessate, che rischiano di trovarsi in gravissime difficoltà nel far fronte agli ordinativi di vendita già acquisiti».

Da qui l'appello: «Assofermet auspica che Acciaierie d'Italia ritiri immediatamente la suddetta richiesta rendendo così possibile la ripresa del dialogo affinché si possano insieme intraprendere le prossime negoziazioni per i nuovi contratti sui quali, ne siamo purtroppo consapevoli ed allarmati, peseranno oltremodo i rincari dei costi energetici e delle materie prime. Ci auguriamo quindi che i contenuti dei contratti in essere vengano integralmente confermati, come giurisprudenza ed etica imporrebbero».