Stando ai dati del China Institute of Metal Mining Economics i prezzi del minerale di ferro importato in Cina sono aumentati nella seconda metà del 2023 a causa di una serie di fattori quali una domanda costante, poche scorte nei porti cinesi, costi di produzione più elevati e l’aumento dei prezzi dei futures; l’offerta, invece, è rimasta limitata.
Alla fine del 2022 le riserve globali di minerale di ferro con Fe al 47,22% ammontavano a 180 miliardi di tonnellate. «La produzione mondiale di minerale di ferro è ammontata a 2,314 miliardi di tonnellate, mentre quella di acciaio grezzo ha raggiunto 1,831 miliardi nel 2022. La domanda di minerale di ferro non ha superato i 2,17 miliardi di tonnellate, segno che non c’è carenza sul mercato del materiale» ha affermato Zuo Geng, esperto presso il China Institute of Metal Mining Economics, in un report intitolato “Analysis of China’s Iron ore, Manganese and Chromium Resource Security and Supply Situation”. La dipendenza cinese dal minerale di ferro degli altri paesi si è attestata intorno all’83%, ed è facilmente influenzata dalla vulnerabilità a cause di forza maggiore o a emergenze nei paesi fornitori come l’Australia o il Brasile.
Nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno la Cina ha importato 975,84 milioni di tonnellate di minerale di ferro, mentre la produzione nazionale è ammontata a 825,76 milioni di tonnellate, sufficienti per produrre 744,75 milioni di tonnellate di ghisa.
Anche l’aumento dei costi di produzione sul mercato globale ha contribuito al rialzo dei prezzi del minerale ferroso. Per esempio, il costo FOB del materiale sul mercato globale è aumentato da 28,9 $/t nel 2016 a 38,7 $/t nel 2022.
I prezzi sono inoltre stati influenzati dalle speculazioni sul mercato dei futures.
Durante il movimento al rialzo, poi, sono cresciuti più velocemente rispetto a quelli dell’acciaio, mentre sono diminuiti più lentamente nella fase di discesa dei prezzi, assottigliando la redditività dei produttori siderurgici.