Si interrompe, dopo un lungo periodo, la fase di contrazione del settore siderurgico italiano, il quale tuttavia resta caratterizzato da livelli d'insolvenza e fallimenti stabili nel medio termine, e tali da far rimanere alto l'indebitamento complessivo del settore, con tempi medi di pagamento oltre i 90 giorni (quasi tre volte le tempistiche di pagamento dei clienti registrate in Germania). Lo rileva Atradius, assicuratore del credito a livello mondiale, nell'ambito del consueto osservatorio sul settore (Market Monitor).
Nell'analisi di Atradius si legge che nell'ultimo anno il settore siderurgico italiano ha subito una contrazione dell'1,6%, mentre nei due anni precedenti il calo della domanda interna ha interessato negativamente tutti i livelli produttivi del settore siderurgico. Anche nel primo trimestre del 2015 la produzione ha avuto un andamento negativo, nonostante la lieve ripresa dell'economia prevista per quest'anno.
Secondo la società i punti di forza del settore siderurgico italiano sono in sintesi una produzione flessibile, l'orientamento all'export e il consolidamento in alcuni settore. Gli aspetti negativi sono invece la debolezza della domanda interna, la frammentazione del mercato e la forte dipendenza dal settore edile.
Tra le criticità del settore, Atradius cita anche l'Ilva di Taranto ("che opera attualmente bel al di sotto della propria capacità produttiva") e l'ex Lucchini (la cui produzione, dopo l'acquisto da parte del gruppo algerino Cevital, "dovrebbe riprendere nei prossimi mesi").
"Gli impianti più piccoli che operano con altiforni elettrici - continua l'analisi - sono in crisi a causa dei bassi margini di profitto, frutto di una domanda debole e della riduzione dei prezzi di vendita. Tuttavia, i prezzi dei rottami dovrebbero continuare a diminuire nei prossimi mesi a causa della contrazione della domanda, contribuendo così a ridurre i costi".
"Il sotto-settore italiano della distribuzione e dei centri di servizi siderurgici è caratterizzato da un elevato numero di piccoli operatori: dopo due anni di forte aumento dei casi d'insolvenza, questo sotto-settore sta stabilizzandosi tramite integrazioni verticali o orizzontali. Nel sotto-settore dei prodotti piani in acciaio, i centri di servizi CLN e ArcelorMittal si sono fusi dando vita a JV ArcelorMittal CLN Distribuzione Italia che, insieme a Ilva, Marcegaglia e Gabrielli, controllerà oltre la metà del mercato italiano dei prodotti piani in acciaio. Inoltre, Feralpi ha acquisito il 48% di Presider S.p.A. e Metallurgica Piemontese Lavorazioni".
In generale le previsioni elaborate da Atradius sull'andamento del settore siderurgico italiano sono "modeste". "La performance del settore - si legge ancora nell'analisi - sarà strettamente legata al futuro dell'Ilva che, essendo di gran lunga il più grande produttore di acciaio, ha una forte influenza sulla definizione dei prezzi sul mercato interno" .
"Alcuni produttori di acciaio e metallo hanno aumentato, con un certo successo, la propria quota di export per compensare la debolezza della domanda interna; tuttavia, le esportazioni di prodotti lunghi sono destinate principalmente all'Algeria, un mercato che dovrebbe raggiungere la fase di maturità entro 4-5 anni".
"A causa degli attuali problemi del settore - conclude Atradius - continuiamo ad adottare un approccio assicurativo prudente, anche se, alla luce della diminuzione delle richieste di risarcimento, abbiamo un atteggiamento più aperto rispetto al passato. Continuiamo a monitorare con attenzione il segmento dei prodotti piani (soprattutto, quelli destinati al mercato edile) e dei grossisti, mentre siamo disponibili ad aumentare la nostra esposizione nei confronti del sotto-settore degli acciai speciali".