Un nuovo capannone da 10.000 metri quadrati, che ospiterà un nuovo forno di trattamento termico per prodotti strutturali: questa la nuova costruzione avviata dalla società Arvedi Tubi Acciaio, del gruppo siderurgico Arvedi. Sorgerà presso l'area di Porto Canale a Cremona. Il forno è stato commissionato a una società di primo livello specializzata in impianti "green" per l'industria 4.0.
I lavori per la realizzazione del capannone sono già stati avviati ed il Gruppo conta di iniziare a produrre con il nuovo forno entro la prossima estate. Come spiegato da Arvedi, si tratta di un impianto esclusivo che consente l'ottenimento di un prodotto unico sul mercato sia per caratteristiche meccaniche sia per precisione e che servirà soprattutto il settore avanzato delle costruzioni in acciaio. L'investimento nel progetto ammonta a circa 20 milioni di euro.
L'impianto è inoltre predisposto per un suo raddoppio che nei programmi del Gruppo avverrà già nel 2020, e occuperà a regime circa 40 addetti per i quali è previsto un preventivo e specifico addestramento e una elevata formazione tecnica e metallurgica.
A questo fine il gruppo Arvedi lancerà a breve una campagna di reclutamento di tecnici che coinvolgerà aziende e personale provenienti innanzitutto dal territorio locale.
"Siamo particolarmente contenti e orgogliosi di annunciare oggi questo importante investimento grazie al quale puntiamo a crescere rapidamente e a diventare leader europei nel segmento della produzione del tubo strutturale a caldo - ha detto Pierluigi Pegorari, amministratore delegato di ATA -. L'integrazione con Acciaieria Arvedi ci permetterà di sviluppare gradi di acciaio sempre più performanti in grado di soddisfare ed anticipare le crescenti richieste dei nostri clienti in termini di prestazioni dei materiali. Questo è inoltre un progetto 'green' e ad alta tecnologia che rientra perfettamente nello spirito innovativo che da sempre, grazie all'intuito del Presidente Giovanni Arvedi, contraddistingue il nostro Gruppo e che punta alla massima competitività sul mercato con un’attenzione di riguardo anche all'ambiente".
ATA ha un fatturato di circa 400 milioni e la sua quota di export è pari a circa il 60%, con Germania e USA tra i principali mercati di riferimento.