L’azienda ucraina ArcelorMittal Kryvyi Rih sta valutando la possibilità di chiudere i propri impianti a causa del blocco dei porti ucraini da parte della Russia e della situazione sfavorevole del mercato globale dell’acciaio. «L'acciaieria di Kryvyi Rih dovrà essere chiusa completamente a meno che il blocco dei porti ucraini del Mar Nero non venga revocato o che i prezzi globali dell’acciaio non inizino a salire» ha dichiarato l’amministratore delegato dello stabilimento Mauro Longobardo.
Oltre alle difficoltà logistiche, anche le vendite all’esportazione non redditizie, dovute al deterioramento della situazione del mercato globale dell’acciaio, hanno costretto l’acciaieria a prendere in considerazione la chiusura. Dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina, infatti, ArcelorMittal Kryvyi Rih ha sviluppato un nuovo percorso per la consegna dei suoi prodotti via terra attraverso i paesi europei, causando così un aumento dei costi di trasporto di 100-130 $/t. «Ora l’azienda gestisce un solo altoforno su quattro e produce diverse migliaia di tonnellate di prodotti» ha affermato il CEO. «I prodotti vengono spediti principalmente ad acquirenti ucraini. In Ucraina non può esistere un’industria siderurgica senza porti. Abbiamo fatto tutto il possibile».