Gli utilizzatori europei di acciaio dovranno essere pronti ad accettare un aumento dei costi di circa il 60% a seguito della trasformazione dei processi produttivi in ottica "green". Lo ha affermato il CEO di ArcelorMittal Europe, Geert Van Poelvoorde, nel corso di un'intervista concessa all'agenzia Reuters, aggiungendo che il colosso dell'acciaio è alla ricerca di fondi pubblici e «partner nel settore energetico per fornire energia rinnovabile». L'obiettivo è quello di «sostituire il carbonio e aumentare l'utilizzo di rottami metallici».
La società prevede che la trasformazione degli impianti di Brema e Eisenhüttenstadt in Germania costerà 1-1,5 miliardi di euro. In ciascuno di questi stabilimenti verrà chiuso un altoforno e verranno installati forni elettrici ad arco. Si prevede inoltre la costruzione di un impianto di riduzione diretta del minerale ferroso (DRI) Eisenhüttenstadt. Questo inizialmente potrebbe essere alimentato a gas anziché a carbone e, in un secondo momento, a idrogeno, considerato "carbon-neutral" quando derivato da energia rinnovabile. Questi investimenti permetterebbero di ridurre le emissioni di CO2 di 5 milioni di tonnellate all'anno, ha precisato Van Poelvoorde.