Che valutazione farebbe di IREPAS durante la sua presidenza?
Il tempo è volato: il mio primo meeting di IREPAS è stato a Istanbul nel 1987 e la cosa più interessante dell’incontro è stata per me l’accesa discussione tra un moderatore e uno dei partecipanti. IREPAS è interattiva e produttiva e ciò la rende differente, ma c’è una differenza significativa tra la concezione attuale di IREPAS e quella del passato, e la principale ragione di questa differenza è il cambiamento delle condizioni nell’economia mondiale. A quel tempo, era come se stessimo formando una sorta di cartello, con l’incontro dei produttori operanti nella stessa regione con lo scopo di ottimizzare i loro profitti. Questo tipo di operazione è ora proibita quasi dappertutto. Quindi abbiamo elaborato un concetto differente e - credo - con un ottimo risultato. IREPAS sta cercando di permettere agli operatori del settore di stabilire tra di loro una rete di comunicazione. Per riassumere, nel passato solo alcuni produttori e commercianti erano coinvolti, ma ora quasi tutti gli operatori, compresi le banche finanziatrici, le società di logistica, i fornitori di materie prime e gli utenti finali sono interessati ai meeting IREPAS. Sono molto soddisfatto di ciò che IREPAS è ora e di come SteelOrbis abbia dato un enorme contributo in questo senso negli ultimi dieci anni. Vorrei estendere la mia gratitudine soprattutto a Murat Eryılmaz. IREPAS continuerà a migliorare e forse potremo raggiungere una più ampia piattaforma, includendo anche altri settori.
In qualità di produttore turco di tondo, qual è il Suo punto di vista sull’inchiesta americana sul dazio antidumping?
È risaputo che nel mondo odierno tutti i paesi stanno cercando di eliminare le barriere protezionistiche. Stiamo cercando di creare un ambiente di commercio libero, ma dobbiamo tener presente un fatto innegabile: i produttori vogliono adottare misure per proteggersi nelle proprie regioni e credo che l’inchiesta sul dazio antidumping sia l’ultima spiaggia per i produttori. Gli Stati Uniti hanno grande esperienza in questo campo e ogni volta cercano di usare questa carta. L’inchiesta sul dumping potrebbe apparire come un fatto negativo, ma se si ha abbastanza esperienza, si può trasformare lo svantaggio in vantaggio, come i produttori turchi hanno già fatto in passato: abbiamo affrontato tante inchieste antidumping su diversi mercati internazionali e abbiamo avuto successo in tutti i casi, e per questo motivo sono ottimista riguardo all’inchiesta attuale sul tondo. Un’altra ragione per essere ottimista è che gli Stati Uniti sono uno dei mercati più positivi a livello mondiale, e sono curioso di vedere se riusciranno a provare il danno. Inoltre, anche se dovessero riuscirci e l’inchiesta dovesse concludersi a sfavore della Turchia, non credo che questo possa avere effetti negativi sul lungo periodo.
Cosa pensa riguardo le serie difficoltà che i produttori di acciai lunghi hanno dovuto affrontare ultimamente?
I produttori di acciai lunghi non sono gli unici in difficoltà e tutti i produttori stanno affrontando dei problemi. Il problema più grande consiste nel fatto che il livello della domanda non è sufficiente rispetto ai livelli di capacità produttiva e produzione: sto parlando del problema dell’overcapacity. In alcuni paesi, certi produttori possono modificare i loro livelli di produzione in funzione della domanda, tuttavia ce ne sono tanti altri che non lo possono fare per diverse ragioni e questo crea problemi sul mercato. Per superare questa situazione, prima di tutto la domanda dovrebbe aumentare, ma non si prevedono miglioramenti in tal senso nel breve periodo: forse tra qualche anno domanda e offerta troveranno il loro equilibrio, ma per il momento non posso dire cosa accadrà in termini di produzione. Quando si continua a produrre, bisogna pagare di più per le materie prime in seguito alla domanda che si crea e in questo modo viene esercitata più pressione sui prezzi dei prodotti. In questo modo il margine di guadagno viene praticamente annullato, e questo riguarda la maggior parte dei produttori.
Oltre ai problemi che ha menzionato, quali sono le previsioni per il mercato nel breve-medio termine?
Ultimamente, l’outlook è lievemente migliorato. Le condizioni di mercato negli Stati Uniti sono di nuovo favorevoli, mentre l’Europa sta emergendo lentamente dalla crisi, e credo che anche le elezioni in Germania avranno effetti positivi. Inoltre, ritengo che i miglioramenti negli Stati Uniti e in Europa si rifletteranno positivamente nel resto del mondo. Un’altra previsione, o meglio una speranza, è che i mercati gioveranno dell’allentarsi delle tensioni politiche in medio oriente. Ad ogni modo, ciò non avverrà in un giorno, ma servirà tempo, e penso che la situazione attuale durerà fino alla fine dell’anno. Anche il 2014 non sarà diverso all’anno in corso, ma ci aspettiamo qualche miglioramento per l’anno successivo.