Assofermet/SteelOrbis: Burçak Odabaşı sulla siderurgia turca e il commercio con l'UE

martedì, 19 novembre 2013 12:25:16 (GMT+3)   |   Brescia
       

Nel corso della sessione pomeridiana del 1° Assofermet Day & SteelOrbis Conference, tenutosi venerdì 15 novembre presso il Villa Fenaroli Palace Hotel di Rezzato (BS) è intervenuta anche Burçak Odabaşı - director di SteelOrbis - la quale ha fornito una fotografia dell'industria siderurgica turca, con un'attenzione speciale sugli scambi con i paesi dell'Unione Europea. Secondo i dati ufficiali, la Turchia occupa il nono posto nella classifica dei maggiori produttori di acciaio a livello mondiale, a fronte di 25,819 milioni di tonnellate prodotte nel periodo gennaio-settembre di quest'anno. Tra gli altri dati citati da Burçak Odabaşı vi sono quello relativo al processo produttivo impiegato in Turchia (prevale il forno elettrico ad arco con il 74%, contro il 26% del BOF) e alle importazioni di rottame: il paese eurasiatico nel 2012 si è confermato il maggiore importatore di rottame. Nel mondo i volumi di rottame scambiati sono ammontati a 106,6 milioni di tonnellate, mentre il consumo globale è stato invece pari a 570 milioni/ton. Sempre nel 2012, la maggior parte del rottame importato in Turchia è provenuto dall'Europa (50%) e dagli Stati Uniti (32%), secondariamente dalle regioni del Mar Nero (9%) e del Mediterraneo (9%). Secondo il director di SteelOrbis la Turchia continuerà ad essere il maggiore importatore di rottame a livello mondiale e a ricercare la materia prima in questione da qualsiasi regione del globo. È invece difficile prevedere quale ruolo assumerà la Cina: secondo i dati attuali si può stimare che il paese in questione diventi un esportatore netto di rottame entro il 2020 circa. Le esportazioni di rottame dalla regione del Mar Nero dovrebbero invece continuare a diminuire, mentre saranno ancora più importanti le forniture in arrivo da Europa e Stati Uniti.
Burçak Odabaşı si è poi concentrata sulle esportazioni turche di tondo per cemento armato, che nei primi nove mesi del 2013 hanno riguardato soprattutto Iraq (18%), Emirati Arabi (15%), Stati Uniti (7%) e altri paesi (39%). Nello stesso periodo l'export di tondo verso l'Unione Europea è ammontato ad oltre 140.000 tonnellate. Nel caso della vergella, le esportazioni turche nel periodo gennaio-settembre del 2013 hanno raggiunto Libia (13%), Israele (13%), Iraq (6%), Singapore (6%), Stati Uniti (6%), Italia (5%) e altri paesi (51%).
Spostandosi sulle importazioni turche, Odabaşı ha sottolineato come nel 2012 i coils laminati a caldo (HRC) acquistati dalla Turchia siano provenuti per il 53% dai paesi dell'UE, per il 47% dal resto del mondo. Nei primi nove mesi del 2013 la situazione si è tuttavia invertita e gli HRC importati dall'Unione Europea sono stati il 48% del totale. Al contempo l'export di HRC dalla Turchia verso l'UE nel 2012 è ammontato ad oltre 211mila tonnellate nel 2012 e a ben più di 243mila tonnellate soltanto nei primi nove mesi del 2013. Le esportazioni in questione hanno riguardato prevalentemente l'Italia sia nel 2012 (41%) sia nei primi nove mesi del 2013 (54%) e la ragione è da ricercarsi nelle vicende giudiziarie legate all'Ilva di Taranto, come precedentemente illustrato da SteelOrbis.


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