Aria di cambiamenti sul mercato europeo degli acciai piani, sulla scia della notizia, "ufficiosa" ma sostanzialmente confermata, che entro la scadenza del 7 aprile la Commissione Europea non fisserà alcun dazio preliminare sulle importazioni di coils laminati a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina. Dal momento che la Commissione si pronuncerà in modo definitivo il prossimo 7 ottobre, si sta aprendo una finestra temporale di qualche mese nel corso dei quali l'import potrebbe tornare a rappresentare un'alternativa appetibile per i compratori europei di coils.
Fonti vicine a SteelOrbis hanno riferito che le offerte provenienti dalla Russia sono già scese a livelli interessanti, ovvero fino a un minimo di 490 €/t CIF porti italiani, e che potrebbero raggiungere livelli ancora più bassi nel prossimo periodo.
Ci si aspetta quindi che i produttori europei, che dallo scorso settembre non avevano mai fatto marcia indietro sui prezzi, saranno soggetti a pressioni sempre maggiori nelle prossime settimane. Attualmente il mercato è in stallo: i volumi scambiati sono esigui, poiché gli acquisti, anziché essere legati a processi strutturali di ricostituzione delle scorte, sono mirati esclusivamente a soddisfare esigenze di tipo immediato. La notizia della mancata fissazione di dazi preliminari ha ulteriormente "congelato" il mercato, poiché gli operatori aspettano di capire quale impatto avrà sui prezzi tale decisione.
Nonostante i produttori europei non abbiano ancora "ceduto" ufficialmente, le quotazioni riportate nelle scorse settimane non sembrano più praticabili. Le fonti interpellate riferiscono che per i coils laminati a caldo (HRC) il prezzo in Italia potrebbe aggirarsi attorno ai 520 €/t base partenza, mentre per i coils a freddo (CRC) andrebbe da 610 ad un massimo di 630 €/t b.p. Diverso il discorso per lo zincato a caldo (HDG), prodotto il cui prezzo si mantiene in area 650-680 €/t b.p. e che secondo le fonti non dovrebbe subire significativi ribassi nelle settimane a venire.