Fonti vicine a SteelOrbis hanno riferito che anche nell'ultima settimana non vi sono stati cambiamenti significativi per quanto riguarda i prezzi dei coils in Italia. Come riportato precedentemente, i produttori europei godono tutti di un buon carico di ordini e i lead times appaiono più lunghi rispetto a questo stesso periodo di un anno fa: si parla di sei settimane circa per i coils a caldo e di 8 settimane per zincato e freddo. Intanto, le poche offerte provenienti da paesi terzi (tra cui Iran, Corea e Turchia) continuano ad essere scarsamente interessanti.
Attualmente i valori richiesti vanno per i coils laminati a caldo (HRC) da un minimo di 540 €/t base partenza a un massimo di 570 €/t. Per i coils a freddo (CRC) si parla di prezzi tra i 650 e i 680 €/t b.p. Nel caso degli zincati a caldo (HDG), il range è compreso tra i 630 e i 670 €/t b.p. Si ricorda che i prezzi massimi indicati sono quelli proposti soltanto da alcuni produttori del Nord Europa e che sul mercato italiano le forchette hanno dei limiti superiori più bassi di 10-20 €/t.
Secondo gli intervistati, in questi giorni i produttori starebbero riflettendo per decidere se "forzare la mano" proponendo nuovi aumenti di prezzo o meno. Tra le motivazioni a sostegno di un ulteriore aumento delle quotazioni vi è il fatto che gli elevati prezzi delle materie prime acquistate nel quarto trimestre del 2016 influenzeranno i costi sostenuti dai produttori nel secondo trimestre di quest'anno. Le fonti ritengono che una decisione da parte degli stessi produttori potrebbe arrivare già nel corso della prossima settimana e smuovere le acque all'interno del mercato degli acciai piani.
Guardando più in là, c'è chi prevede che il secondo trimestre sarà ancora caratterizzato da rialzi e che a partire da giugno, invece, i prezzi inizieranno a tendere al ribasso a causa della discesa delle quotazioni del coking coke iniziata lo scorso dicembre. Per il momento il minerale di ferro continua a tenere, ma i continui investimenti annunciati dai produttori minerari mondiali e il costante problema dell'oversupply fanno prevedere un calo dei prezzi della materia prima nel medio-lungo periodo.