Con il forte calo registrato ieri in un accordo per l’acquisto di rottame dall’Unione Europea, il rapporto tra i prezzi del rottame UE e quello statunitense è cambiato. Questa nuova dinamica sta facendo sorgere parecchi dubbi tra gli operatori del mercato, i quali pensano che presto si vedrà lo stesso squilibrio anche tra le quotazioni per il rottame short sea e deep sea.
SteelOrbis ha appreso infatti che un produttore di Izmir ha concluso un accordo con un fornitore dei Paesi Bassi a 327 $/t CFR per l’HMS I/II 80:20. Questo livello è inferiore di 8,5 $/t rispetto al precedente accordo proveniente dall’Unione Europea. Di conseguenza SteelOrbis ha rivisto il proprio prezzo di riferimento per il rottame proveniente da Regno Unito e Unione Europea a 327-330 $/t CFR, considerando prezzi potenzialmente più elevati da altre origini come la Germania.
Intanto, un produttore con sede nella regione di Marmara ha concluso un accordo con la Croazia per 20.000 tonnellate di rottame HMS I/II 80:20 a 325 $/t CFR. Questo fornitore è normalmente considerato short sea, infatti tale prezzo non ha influito sui livelli di riferimento per l’Europa. Anche un altro produttore della regione di Izmir avrebbe concluso alcuni accordi dalla Romania in un range di 320-325 $/t CFR. Infine, un’acciaieria di Iskenderun ha acquistato due carichi per l’HMS I/II 75:25 proveniente da Cipro a 310 $/t CFR. Queste transazioni confermano che, per il momento, sono gli acquirenti ad avere in mano la situazione: avrebbero infatti potuto far scendere le quotazioni da Regno Unito e UE ai livelli citati.
In questo contesto, SteelOrbis ha rivisto i suoi prezzi di riferimento per il rottame proveniente dagli Stati Uniti e dal Baltico rispettivamente a 335-337 $/T CFR e 331-333 $/t CFR, riducendoli di 5-7 $/t.
Fonti di mercato hanno riferito che un grosso produttore della regione di Marmara ha tagliato i tassi di sfruttamento della capacità, creando un vuoto di mercato che ha conferito maggiore leva ad acquirenti alternativi. Poiché i carichi disponibili dall’Unione Europea sono sempre di più e i depositi di raccolta locali stanno diminuendo i prezzi, le acciaierie turche si trovano in una posizione favorita. Secondo quanto riportato da alcune fonti, i prezzi di raccolta presso i depositi all’esportazione dell’Unione Europea si attestati nel range di 240-245 €/t DAP. Un raccoglitore tedesco ha confermato che, un paio di giorni fa, ha venduto rottame al Belgio a 247,5 €/t DAP. Intanto i prezzi locali del rottame in Germania mostrano un calo di 10 €/t nelle prime trattative di settembre, dando un segnale negativo. «La Cina è tornata a essere una buona alternativa grazie alle offerte di billette convenienti, e il protezionismo globale continua a influenzare negativamente il mercato dell’acciaio. Inoltre, le guerre e i tumulti politici non lasciano respiro alle acciaierie. Non ci aspettiamo un miglioramento della situazione, almeno per quest’anno», ha affermato ieri una fonte presso un’importante produttore turco. Tutte le fonti di acciaierie turche che hanno parlato con SteelOrbis questa settimana segnalano la stessa cosa: scarsa domanda di acciaio sul mercato locale ed export, e le poche vendite concluse non hanno portato profitti. Il sentiment negativo che circonda il mercato del rottame in Turchia sta peggiorando, mentre le acciaierie continuano a fare pressione sui prezzi del rottame. SteelOrbis ritiene che se nella prossima settimana non dovesse verificarsi una correzione al ribasso nei prezzi del rottame dagli Stati Uniti, le acciaierie turche si concentreranno sul rottame europeo.