I prezzi della ghisa basica (BPI) proveniente dalla Russia e dal Donbass hanno raggiunto un nuovo minimo sul mercato turco, a causa della debolezza del sentiment dovuta alle vendite lente di acciai finiti dopo gli aumenti dell’IVA e delle imposte sulle società nel paese. Non sono state confermate nuove trattative per la ghisa basica, anche se i prezzi registrati erano inferiori a quelli del rottame: gli acquirenti stanno mantenendo un atteggiamento cauto riguardo alla prenotazione di grandi quantitativi di materie prime.
I prezzi ufficiali rivolti agli utilizzatori finali per grandi volumi sono stati segnalati da alcune fonti a 370-380 $/t CFR. Tuttavia, alcuni operatori hanno riferito che il livello reale sul mercato si attesta a 360 $/t CFR: lo ha confermato almeno una fonte vicina al fornitore. L’attuale livello di prezzo è 10 $/t al di sotto del livello praticabile registrato all’inizio di luglio. «La ghisa basica russa proveniente dai produttori sanzionati dell’OFAC/EU potrebbe essere disponibile a 360 $/t», ha dichiarato un trader, «tenendo in considerazione la scarsità della domanda globale per tali materiali». Nonostante questo, la domanda in Turchia è rimasta debole. «Tutti i magazzini portuali delle zone franche sono pieni, quindi le trattative per i nuovi lotti sono lente», ha dichiarato una fonte turca.
Il livello si attesta a 330-335 $/t FOB Mar Nero, mentre il prezzo di riferimento per la BPI proveniente dalla Russia verso l’Europa si è attestato a 350-360 $/t FOB, come riportato in precedenza da SteelOrbis.