Mentre in Italia il mercato del rottame risulta ancora fermo a causa della ridottissima attività industriale, in Turchia i prezzi della materia prima hanno fatto segnare oggi un forte rimbalzo. Questo è stato attribuito alla carenza d'offerta determinata a sua volta dal rallentamento delle attività di raccolta nelle principali regioni fornitrici.
Un'acciaieria della regione di Marmara ha acquistato dagli Stati Uniti 15.000 tonnellate di HMS I/II 90:10 al prezzo di 245 $/t CFR, 12.000 tonnellate di frantumato a 248 $/t CFR e 3.000 tonnellate di bonus scrap a 253 $/t CFR. Con questo scambio, il prezzo stimato per l'HMS I/II 80:20 ammonta a circa 243 $/t CFR, mentre in precedenza si attestava a 206-208 $/t CFR. Secondo indiscrezioni, sarebbe stato acquistato dell'HMS I/II 80:20 al prezzo di 240 $/t CFR Marmara, tuttavia lo scambio nel momento in cui si scrive non è stato confermato né dal venditore né dal compratore.
Un'acciaieria di Iskenderun ha inoltre ordinato un carico di rottame proveniente dal Belgio, anche in questo caso a prezzi in aumento. La maggior parte delle fonti ha riferito dell'acquisto di 10.000 tonnellate di HMS I/II 75:25 a 235 $/t CFR, 20.000 tonnellate di frantumato a 243 $/t CFR, 4.000 tonnellate di un mix tra P&S e HMS I a 248 $/t CFR e 6.000 tonnellate di lamierino a 253 $/t CFR. Secondo alcuni operatori, i volumi potrebbero avere una diversa composizione. Ad ogni modo, il prezzo di riferimento dell'HMS I/II 80:20 ammonta ora a 238 $/t CFR, contro i circa 206 $/t rilevati all'inizio della scorsa settimana.
Diversi operatori sostengono di continuare a ricevere richieste dalle acciaierie turche, aggiungendo di percepire ancora una forte pressione sull'offerta a causa dei problemi legati alla raccolta. SIMS Metal Magement, importante impresa statunitense nel settore del riciclo, ha chiuso temporaneamente i battenti. Lo scorso venerdì Schnitzer Steel, con sede a Portland, ha annunciato la sospensione temporanea delle operazioni presso la sua banchina a Providence, Rhode Island, nonché l'interruzione delle operazioni presso tre cantieri di demolizione di rottami ferrosi e non ferrosi nel nord-est degli Stati Uniti. La maggior parte delle fonti intervistate da SteelOrbis ritiene che a breve si possano registrare ulteriori scambi in Turchia a prezzi in aumento.
Difficile invece prevedere l'andamento del mercato italiano, dove le imprese stanno ripartendo gradualmente e a macchia di leopardo. «Arvedi non ha mai fermato la produzione, altri sono ripartiti recentemente» ha riferito un commerciante di rottame, parlando di tentativi di diminuzione dei prezzi della materia prima da parte da chi ha ripreso a produrre. Ciononostante, finora non sono stati registrati scambi. La speranza degli operatori è che la situazione mostri un deciso miglioramento nel dopo Pasqua, anche se sembra scontato che sia la domanda sia l'offerta saranno su livelli significativamente inferiori rispetto al passato.