Come anticipato nel report di SteelOrbis della scorsa settimana, la tendenza al ribasso del mercato locale del rottame in Polonia si è concretizzata alla fine delle trattative mensili. La maggior parte delle fonti ha segnalato cali nell’ordine di 30-60 PLN/t (7-14 €/t) per i prezzi locali, mentre i prezzi di raccolta presso i depositi per l’esportazione sono diminuiti di almeno 20 €/t.
Più precisamente, fonti hanno riferito che un’importante acciaieria polacca ha tagliato i prezzi di acquisto dei rottami di 45 PLN/t (11 €/t) per il cesoiato (E1) e le demolizioni (E3) e di 30 PLN/t (7 €/t) per le altre categorie. Le ragioni alla base di queste diminuzioni sono molteplici. Da un lato, alcuni importanti produttori di acciai finiti sul mercato locale hanno rallentato i loro ritmi di produzione, generando così una minore domanda di rottame. Dall’altro, i prezzi import del rottame in Turchia sono crollati alla fine della scorsa settimana, portando con sé la maggior parte dei mercati.
Allo stesso tempo la Polonia sta vivendo una situazione paradossale sul proprio mercato locale. I rottami di qualità superiore come il lamierino (E8) sono disponibili in eccesso, mentre quelli di qualità inferiore come il cesoiato (E1) sono estremamente scarsi, al punto che il divario tra i prezzi si è insolitamente contratto.
Per quanto riguarda le esportazioni, una fonte ha dichiarato di non credere che «l’accordo russo [di cui al link precedente] avrà un impatto così importante sul mercato europeo, perché [i russi] non possono trattare con l’Unione Europea. Mi aspetto che i prezzi import del rottame dalla Turchia dall’UE scenderanno al massimo fino a 360 $/t. Le acciaierie chiedono già 340 $/t, ma ovviamente non ci sono vendite». Nel frattempo, tuttavia, i prezzi di raccolta del rottame presso di depositi polacchi per l’esportazione sono diminuiti di 20 €/t su base settimanale, attestandosi a 275 €/t DAP per HMS I/II 80:20. «Gli accordi sono pochi», ha aggiunto la fonte. «Secondo me nessuno parlerà di affari all’IREPAS», ha concluso, mettendo in luce l’aura pessimistica che attualmente circonda il mercato.