I prezzi del rottame sono cresciuti fortemente nel mercato Italiano questo mese, mettendo a segno rialzi che non si registravano da anni in così poco tempo: +70/80 €/t rispetto alla fine di dicembre e +100 €/t rispetto agli inizi dello stesso mese. Secondo quanto riferito da più fonti, dopo una settimana caratterizzata da incrementi quasi giornalieri i prezzi sembrano essersi stabilizzati nella giornata di ieri poiché «ormai i contratti di gennaio sono stati quasi tutti chiusi». Il trend rialzista è stato attribuito allo squilibrio tra domanda e offerta: «A novembre – ha commentato un commerciante – le acciaierie tentarono un'ulteriore discesa, anche se con una riduzione di soli 5 €/t, nonostante il mercato internazionale fosse già in forte recupero». Così facendo «hanno fermato il meccanismo e quando sono state costrette a tornare sul mercato a fine anno, ricredendosi, l'offerta è risultata ulteriormente ridotta a causa di fattori stagionali e per motivi fiscali». Movimenti analoghi sono stati registrati anche nel resto d'Europa, con i tedeschi che secondo una fonte «hanno chiesto dagli 80 ai 100 euro di aumento, ma partendo da prezzi già più alti di quelli italiani».
Per quanto riguarda il mese di febbraio, attualmente la maggior parte degli operatori propende per una continuazione del trend attuale, anche se con aumenti di prezzo decisamente meno violenti a fronte di un maggior equilibrio tra domanda e offerta.
Attualmente sul mercato italiano le quotazioni del rottame si collocano mediamente sui livelli riportati di seguito.
Qualità |
Prezzo spot |
Torniture (E5) |
315-320 |
Demolizioni (E3) |
330-335 |
Frantumato (E40) |
365-375 |
Lamierino (E8) / Palabile (E8C) |
365-375 / 375-385 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Stefano Gennari