In Italia i prezzi del rottame, dopo mesi di aumenti (bisogna tornare agli inizi di febbraio per trovare le ultime diminuzioni), hanno subito una battuta d'arresto negli ultimi giorni. «Parliamo di riduzioni di 5-10 euro sui listini, a seconda del livello di partenza», ha riferito un commerciante di rottame a SteelOrbis. I motivi addotti dalle acciaierie sono principalmente il calo dei prezzi in Turchia e il maggior afflusso di materiale dall'estero. Dal canto loro i commercianti considerano il «rifiato» assolutamente comprensibile dal momento che «si era arrivati a livelli di prezzo eccessivi. Anche per noi fornitori – ha spiegato una fonte – era diventato complicato vendere sapendo che il giorno dopo il prezzo sarebbe cresciuto ulteriormente».
Nella sostanza «non è cambiato nulla»: complessivamente l'offerta continua a scarseggiare, i prezzi del lamierino normale sfiorano ancora i 500 €/t, mentre demolizioni e torniture si attestano rispettivamente attorno ai 450 e ai 420 €/t (tutti reso acciaieria).
«Probabilmente è giusto che ci fermiamo per prendere fiato, mentre far scendere i prezzi ora a mio avviso sarebbe un errore, perché vorrebbe dire assistere ad aumenti ancora più forti a settembre», è stato il commento di un altro commerciante. Infine, secondo alcuni non va trascurato il fatto che le consuete fermate estive si prospettano relativamente brevi quest'anno, circostanza che dovrebbe contribuire a sostenere le quotazioni della materia prima nelle prossime settimane.
Stefano Gennari