Secondo quanto appreso da SteelOrbis da ambienti commerciali e industriali venerdì 4 aprile, i prezzi del pellet indiano sono lievemente aumentati nell’ultima settimana, quando i venditori hanno tentato di riversare i rincari dei fines sul mercato locale. Questo tentativo, tuttavia, ha ulteriormente allontanato gli acquirenti, poiché le acciaierie cinesi stanno evitando di acquistare materia prima a prezzi più elevati nel tentativo di ottimizzare i margini sui prodotti finiti.
Secondo le fonti i prezzi del pellet dall’India sono aumentati di 1 $/t, attestandosi a 109-110 $/t CFR Cina, ma ciò è stato sufficiente a scatenare una forte resistenza da parte degli acquirenti. Nell’ultima settimana non è stato confermato alcun accordo.
La stagnazione delle esportazioni non preoccupa più di tanto i produttori locali, riferiscono le fonti, poiché i volumi di vendita e i realizzi sul mercato interno sono solidi.
Le vendite locali hanno continuato a garantire margini migliori di circa 1.800 INR/t (21 $/t) a livello franco stabilimento rispetto alle esportazioni. Con l’allocazione di un volume maggiore per le vendite sul mercato interno, quindi, sono diminuiti gli stock presso i porti.
Inoltre, secondo le fonti, l’apprezzamento della valuta locale nei confronti del dollaro USA da meno di 87,00 INR per dollaro a 85,50 INR per dollaro, ha eroso i benefici del tasso di cambio dei proventi delle esportazioni.
«I produttori hanno aspettative di prezzo più elevate, che si realizzano con le vendite locali ma non con quelle all’estero. Gli acquirenti fanno resistenza agli aumenti. Le acciaierie cinesi hanno materie prime locali e stock presso i porti più convenienti, grazie agli sforzi di ottimizzazione dei margini in un periodo in cui i prezzi dell’acciaio finito non sono all’altezza delle aspettative», ha dichiarato un membro della Pellet Manufacturers’ Association of India (PMAI).
«Prevediamo che il divario tra offerte e richieste manterrà le esportazioni tranquille, puntando maggiormente sulle vendite locali».