I prezzi del pellet dall’India hanno messo a segno una ripresa seguendo l’aumento dei prezzi dei fines in Cina e, sebbene l’attività commerciale complessiva sia stata moderata, alcune transazioni di grandi volumi a prezzi elevati hanno rafforzato il sentiment e le prospettive.
Alcune fonti hanno riferito che i prezzi del pellet dall’India sono aumentati di 7 $/t fino a raggiungere i 118-120 $/t CFR e, sebbene il numero di scambi sia stato al ribasso, almeno due grandi contratti confermati durante la scorsa settimana hanno instillato un certo ottimismo tra i venditori locali.
Secondo le fonti, un produttore di pellet con sede nell’Odisha ha riportato un accordo per 55.000 tonnellate a 122 $/t CFR Cina, mentre un’acciaieria integrata ha confermato una trattativa per 60.000 tonnellate a 123 $/r CFR.
È stato affermato che, nonostante l’aumento delle spedizioni dall’Australia e dal Brasile, i prezzi del minerale di ferro in Cina si sono rafforzati e ciò si è riflesso nei prezzi del pellet via mare.
«Anche se non molti venditori sono stati in grado di convertire offerte in contratti a prezzi più alti nell’ultima settimana, le segnalazioni dei pochi accordi di grandi volumi hanno reso il mercato più fiducioso per il futuro, almeno nel breve termine» ha affermato una fonte dell’Associazione indiana dei produttori di pellet (PMAI).
«Ci aspettiamo che più venditori entrino nel mercato nei prossimi giorni e abbiano successo nelle negoziazioni a livelli più alti» ha aggiunto. «Ma il mercato non è esente da ostacoli. I partecipanti dovranno prestare attenzione a quanto e con quale velocità aumenteranno le forniture dal Brasile e dall’Australia. Un aumento sostenuto delle spedizioni senza uno stimolo al mercato immobiliare in Cina e il conseguente impatto sulla domanda di acciaio finito freneranno la tendenza al rialzo delle materie prime».
Allo stesso tempo, facendo eco alla stessa cautela, un funzionario di un’acciaieria con sede nell’Odisha ha affermato che l’attuale ripresa dei prezzi del pellet arriva in un momento in cui la produzione di acciaio finito in Cina è in gran parte stagnante. Pertanto, l’aumento osservato negli ultimi giorni potrebbe essere attribuito in parte ad acquisti speculativi e in parte a un leggero calo delle scorte portuali piuttosto che a un aumento della domanda da parte degli altiforni.