Venerdì scorso è stato concluso un accordo per la vendita di 75.000 t di premium hard coking coal (PHCC) Branded a media volatilità a 185 $/t FOB. Si tratta di un aumento importante rispetto alla precedente transazione per il materiale a media volatilità, che si era attestata a 176,6 $/t FOB. La maggioranza delle fonti ritiene che l’aumento sia stato piuttosto rapido rispetto alle attuali condizioni di mercato, e solo alcuni acquirenti indiani hanno mostrato interesse per le trattative. Tuttavia, iniziano a manifestarsi le preoccupazioni riguardo alla disponibilità del materiale.
Due importanti operatori minerari hanno infatti fermato le attività questo mese: nella miniera di carbone da coke di Moranbah North nel Queensland, di proprietà di Anglo American, le attività sono state sospese dopo un incendio avvenuto il 31 marzo, e le fonti ritengono che non riprenderanno almeno per un’altra settimana. La capacità di questa miniera è pari a 7 milioni di tonnellate di coking coal all’anno. Anche la miniera australiana di Appin, che ha una capacità annua di 10,5 milioni di tonnellate, è ferma dal 9 di aprile a causa di un incidente.
Inoltre, le forti piogge hanno bloccato la principale linea ferroviaria che collega le miniere australiane di coking coal termico e semi-morbido della Hunter Valley al porto di Newcastle.
Le fonti di mercato sono convinte che gli acquirenti indiani spingeranno per non superare i 185-190 $/t FOB nel prossimo futuro, comprando più materiale dal Nord America ma allo stesso tempo provando a impedire che i prezzi australiani subiscano ulteriori aumenti.