Nelle ultime settimane, sul mercato statunitense della lamiera, le attività di compravendita sono state assai limitate, in quanto i prezzi spot hanno continuato a tendere verso il basso. Il calo degli extra materie prime annunciato da Nucor la scorsa settimana (pari a 45 $/ton) non ha avuto alcun effetto immediato sulle offerte spot attuali, ma ha generato ulteriore pessimismo riguardo al futuro del mercato. Dopo un calo significativo registrato a metà del mese, le quotazioni spot sono scese di altri 11 $/ton nelle ultime due settimane, attestandosi a 893-915 $/ton franco partenza Midwest. In generale, tuttavia, a pagare il prezzo più basso sono solo i compratori di grossi volumi di materiale. I distributori di piccole dimensioni si sono limitati a fare piccoli acquisti da grossi centri servizi in grado di assicurare consegne just-in-time.
Dal momento che nel corso di giugno e luglio le quotazioni sono calate pesantemente, ora si inizia a parlare di possibili incrementi o quantomeno del raggiungimento di un supporto. Anche se i prezzi del rottame dovessero rafforzarsi in agosto (come molti prevedono) e le acciaierie dovessero quindi annunciare degli incrementi, un aumento troppo forte potrebbe ampliare la differenza tra quotazioni spot USA e offerte import. I produttori statunitensi vogliono evitare che ciò avvenga, in modo da impedire che nel quarto trimestre giunga un'altra ondata di materiale import all'interno del paese.
Attualmente molti compratori statunitensi che solitamente acquistano lamiere sul mercato import sono poco interessati ad ordinare dall'estero; tuttavia, le offerte di lamiera provenienti dalla Corea e dal Giappone risultano ancora molto competitive, attestandosi a 794-838 $/ton DDP porti del Golfo USA.