Cercare di capire quale direzione seguirà il mercato USA dei coils è «un'impresa» secondo le fonti intervistate da SteelOrbis. «Si possono guardare le cose da diverse angolazioni – ha commentato un operatore – e fare diversi ragionamenti che sembrano ugualmente logici. Tuttavia prendo ogni cosa con le pinze, specialmente con le elezioni presidenziali alle porte».
Dalla fine di agosto ad oggi i prezzi dei coils sono cresciuti grazie a quella che le fonti hanno definito «una tempesta perfetta». Innanzitutto, la crescita della domanda ha portato a un allungamento dei tempi di consegna. Allo stesso tempo, l'offerta sul mercato spot è rimasta piuttosto ridotta. Inoltre, hanno pesato sia le nuove restrizioni sulle bramme brasiliane sia gli scioperi presso il produttore siderurgico NLMK. Tuttavia, «non sappiamo se ci troviamo davanti a una domanda accumulatasi o se si tratti di domanda effettiva» ha sottolineato una fonte, ricordando che Big River Steel sta aumentando la capacità di produzione di laminati piani e che il Brasile tornerà a spedire bramme nel primo trimestre: «Vedremo più offerte di importazione a gennaio perché i prezzi lo permetteranno».
Nel frattempo, il numero di positivi al COVID-19 sta aumentando e in alcune parti del paese sono tornate le misure di contenimento dell'epidemia. Il fatto che oltre 750.000 persone abbiano fatto domanda per sussidi di disoccupazione soltanto la scorsa settimana induce a una certa cautela. Intanto, la domanda di coils laminati a caldo proveniente dal settore energetico resta depressa e non dovrebbe migliorare fino a quando il trasporto aereo non tornerà ai normali livelli di attività. Infine, mentre le vendite di abitazioni restano forti, i progetti di edilizia commerciale dovrebbero indicare una ripresa solo tra qualche anno.
I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) e laminati a freddo (CRC) sono rimasti stabili nel mercato statunitense negli ultimi sette giorni, ossia pari rispettivamente a 683-750 $/t e a 904-970 $/t franco produttore.