Dinnanzi all'ondata di materiale import e all'indebolimento delle quotazioni del rottame, i produttori di lamiera statunitensi non stanno più cercando di alzare i prezzi, ma si stanno sforzando soprattutto di impedire un calo delle offerte spot. All'inizio di agosto le acciaierie avevano annunciato un aumento dei prezzi pari a 55 $/ton, per poi rinunciarvi a causa della resistenza opposta dai compratori. Il mercato della lamiera sperava che i prezzi del rottame potessero crescere nuovamente questo mese, ma le ultime previsioni indicano un downtrend; di conseguenza, le acciaierie puntano ad impedire che le quotazioni spot della lamiera non scendano al di sotto del livello attuale, ovvero 871-893 $/ton, DDP porti del Golfo USA. Il range è lo stesso da metà agosto, benché siano state concluse alcune transazioni leggermente al di sotto degli 860 $/ton.
Dal momento che il mercato è inondato di materiale import, tuttavia, diversi centri servizi e trader del sud degli Stati Uniti ritengono che - benché i livelli di domanda siano discreti - i prezzi non saranno in grado di resistere a lungo. I dati del SIMA (US Steel Import Monitoring and Analysis) mostrano che ad agosto sono arrivate negli Stati Uniti 135.392 tonnellate di lamiere tagliate a misura, contro le 100.392 tonnellate di luglio e le 102.056 di giugno. La Corea del Sud continua ad essere la principale fonte di lamiera, ma la quota di materiale giapponese sta crescendo sempre di più all'interno del mercato statunitense. Al momento, tuttavia, le offerte coreane e giapponesi non stanno generando molti ordini come accadeva in primavera. Benché i prezzi siano stabili da metà agosto (in entrambi i casi, a 794-816 $/ton DDP porti del Golfo USA), la maggior parte dei compratori statunitensi detiene già alti livelli di scorta e non sta affatto prendendo in considerazione l'idea di ordinare materiale dall'estero.