È difficile che i prezzi dei prodotti piani tornino a crescere negli USA, almeno nel breve periodo. A dirlo sono diversi operatori del mercato statunitense, che hanno accolto con estremo scetticismo gli aumenti di prezzo annunciati la scorsa settimana dai produttori US Steel, AK Steel, USS-POSCO Industries e ArcelorMittal USA su coils laminati a caldo (HRC), coils a freddo (CRC) e zincati a caldo (HDG). I brevi tempi di consegna, l'indebolimento delle quotazioni del rottame e la scarsa domanda di acciai finiti, infatti, «impediscono di credere che gli aumenti [pari a 44 $/t] possano essere accettati», ha commentato una fonte.
«Penso che le acciaierie – ha affermato un altro operatore – possano aver venduto qualche tonnellata a prezzi leggermente superiori, e sottolineo leggermente, a metà della [scorsa] settimana, ma si è trattato di una reazione psicologica. L'esplosione a Burns Harbor, che ha portato alla fermata di un forno, e l'aumento di prezzo sono stati sufficienti a spaventare alcuni compratori. Tuttavia – ha continuato la stessa fonte – non credo che l'aumento possa attecchire. Semplicemente non ci sono i fondamentali».
I prezzi degli HRC si attestano a 485-507 $/t franco produttore, mentre quelli dei CRC sono a quota 661-705 $/t, a seconda del produttore e dell'area del paese. Ciononostante, continuano ad essere concessi sconti fino a 22 $/t.