Unione Europea, coils a caldo: crescente pressione sui prezzi interni tra domanda debole e calo delle importazioni

venerdì, 11 luglio 2025 11:31:45 (GMT+3)   |   Istanbul

Il mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) continua a essere sotto pressione, con prezzi in ulteriore calo nel corso di questa settimana. Gli operatori si attendono diffusamente che i prezzi base domestici in Italia tocchino presto la soglia dei 500 €/t franco produttore, a causa della debolezza della domanda e della crescente concorrenza delle importazioni. In particolare, l’afflusso crescente di materiale a basso costo, soprattutto dall’Indonesia, sta accentuando le pressioni ribassiste sui prezzi interni. Tuttavia, secondo quanto riferito da più fonti, le effettive prenotazioni di materiale importato restano limitate ai grandi acquirenti come rilaminatori e produttori di tubi, mentre i trader di minori dimensioni restano cauti, ritenendo le importazioni troppo rischiose da gestire.

Attualmente, i prezzi locali dei coils in Nord Europa per consegne tra agosto e settembre si attestano nella fascia 550-560 €/t franco produttore, in calo di circa 10 €/t su base settimanale. I livelli negoziabili sono ulteriormente scesi fino a 530-550 €/t franco produttore, con alcune fonti che segnalano offerte anche a 525 €/t franco produttore. «Alcuni grandi produttori europei hanno proposto sconti significativi su ordini di ampio volume, nel tentativo di riempire i vuoti nei loro portafogli ordini», ha dichiarato un operatore a SteelOrbis.

Nel mercato italiano, la situazione appare ancora poco chiara: diverse fonti concordano nel ritenere che «non esistano prezzi ufficiali». Alcuni operatori parlano di minimi certi attorno a 510-520 €/t franco produttore, mentre altre fonti indicano offerte nella fascia 530-540 €/t franco produttore, soprattutto quando gli acquirenti richiedono specifiche da impianti precisi. Complessivamente, le offerte in Italia risultano in calo di 10-20 €/t rispetto alla scorsa settimana. «I prezzi domestici in Europa, soprattutto nel sud, sono diretti verso i 500 €/t base, è solo questione di tempo. Alcuni prevedono anche un ulteriore ribasso sotto questa soglia», ha aggiunto un altro interlocutore.

Sul fronte import, la maggior parte delle offerte per gli HRC in Europa meridionale si attesta tra 450-500 €/t CFR, in calo rispetto ai 460-520 €/t CFR della settimana precedente. Secondo fonti di mercato, circa 70.000 tonnellate di HRC di provenienza indonesiana sono state prenotate a 450 €/t CFR Italia, con una riduzione di 10 €/t rispetto alla settimana precedente. Un’altra partita di HRC proveniente dall’Indonesia sarebbe stata venduta a 470-475 €/t CFR Anversa. Nel frattempo, le offerte da parte dei clienti italiani per materiale indonesiano si sarebbero spinte fino a 430 €/t CFR, anch’esse in calo di 10 €/t.

Sempre sul fronte import, dopo un accordo per circa 10.000 tonnellate di HRC proveniente dall’India chiuso la scorsa settimana a 600 $/t CFR Anversa, ulteriori accordi per un totale di circa 20.000 tonnellate sarebbero stati conclusi questa settimana a 580-600 $/t CFR per l’Europa meridionale e per Anversa. Questi valori equivalgono a circa 495-510 €/t CFR, con la maggior parte dei volumi destinati al Nord Europa.

Le offerte per gli HRC di provenienza turca risultano invece più variabili, con una fascia prevalente di 480-500 €/t CFR (dazio incluso), in calo rispetto ai 500-520 €/t CFR rilevati la scorsa settimana.

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