Turchia, prezzi dei piani nel mercato locale

mercoledì, 07 gennaio 2009 14:05:20 (GMT+3)   |  
       

Secondo i colloqui intercorsi nelle scorse settimane con numerosi commercianti di piani attivi nel mercato domestico turco, difficoltà nella ricezione dei pagamenti sembrano essere all’ordine del giorno nel settore. Diverse imprese non venderanno nuova merce finché non riceveranno i pagamenti del materiale precedentemente venduto. Il conseguente “effetto domino” sta trascinando il mercato in una voragine. Diverse aziende – quelle che non sono riuscite a ottenere i pagamenti spettanti – sono esitanti nella vendita contro pagamenti differiti, e non sono disposte a concludere transazioni se non conoscono bene il cliente, con un effetto bloccante su tutto il settore. Uno sviluppo positivo per il comparto consiste nell’avvento del Nuovo Anno, che ha portato con sé una, seppur limitata, rivivacizzazione dell’attività. I settori attivi nell’esportazione, in particolare, hanno iniziato a vendere materiale dando pian piano forma ai loro progetti per il 2009. Come risaputo, a causa dei dazi addizionali introdotti la scorsa settimana sui piani importati in Turchia, si è osservato un certo livello di crescita nei prezzi interni. Nonostante questo, una ripresa della domanda è ancora lontana se si azzardano confronti con lo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante vigano diverse opinioni sugli sviluppi del mercato globale dei piani nei prossimi giorni, guardando ai mercati esteri si può notare una ripresa, quantunque di dimensioni ridotte, in Estremo Oriente, in Cina in particolare. I coil laminati a caldo vengono offerti dalla Cina a 550-560 $/t FOB. In ogni caso, in quasi tutte le analisi di mercato, la Cina risulta la prima nazione candidata ad uscire dalla crisi attuale. Con i suoi 2,7mila miliardi di dollari in riserve depositate presso la Banca Centrale e grazie alla solida struttura finanziaria, l’economia cinese supererà la congiuntura globale investendo nel mercato locale. Nell’intento di soddisfare la domanda d’acciaio creata dagli investimenti in questione, la Cina acquisterà acciaio, non solo da fonti interne, ma anche dalle nazioni limitrofe. In particolare, ci si attende che gli investimenti vengano avviati dopo l’inizio del Nuovo Anno Cinese. Tutti sperano che questo “mood” ottimista travolga pure il resto del mondo. Un altro elemento importante è l’incremento dei prezzi del petrolio, dovuto alle seguenti ragioni: la riduzione delle forniture da parte dei paesi OPEC, la crescita dei prezzi del gas naturale e l’attacco di Israele a Gaza. I prezzi del petrolio hanno raggiunto i 53 $ oggi, mentre erano scesi sino a 32 $ in dicembre. Tale aumento avrà certo un impatto sul mercato. Tutti gli sviluppi menzionati sinora possono essere visti come un traghetto verso la fine della crisi globale. In ogni caso, il fattore più stringente è il tempo che servirà per la ripresa. Nonostante ci siano diversi punti di vista sulla questione, tutte le principali economie mondiali hanno intrapreso misure per arginare la congiuntura negativa. Tra le strategie figurano la riduzione dei tassi di interesse e pacchetti di stimolo e assistenza alle imprese per affrontare le situazioni di insolvenza. Gli USA hanno un ruolo chiave: le aspettative sul nuovo presidente sono elevate, e grazie agli sgravi fiscali i cittadini americani dovrebbero essere presto pronti a “far girare” di nuovo l’economia. Nel mercato locale turco dei piani, i coil laminati a caldo importati di qualità standard vengono offerti a 480-500 $/t IVA esclusa, mentre quelli di qualità standard di Erdemir si aggirano sui 520-540 $/t IVA esclusa. La lamiera Erdemir 16-50 mm viene offerta a 780-820 $/t IVA esclusa. Tutti i prezzi sono cresciuti questa settimana di 30-40 $/t rispetto alla scorsa. Quando nel mercato si avrà un po’ di sollievo dalla riduzione della disponibilità liquida e qualora gli investimenti riprendessero velocemente, gli effetti della crisi verrebbero facilmente superati. I prezzi dei piani hanno registrato un’ascesa questa settimana, bisogna però ancora capire se tale aumento sarà sufficiente a smuovere la domanda. Per ora, nessun cambiamento sostanziale è stato osservato. Stanchi di incorrere in perdite, tutti gli operatori di mercato vorrebbero riuscire a vendere la loro merce almeno al livello dei costi di produzione.

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