I prezzi delle bramme nel mercato internazionale stanno crescendo da inizio giugno, anche se la domanda di questo semilavorato è rallentata negli ultimi tempi a causa dell'indebolimento del mercato cinese di laminati piani.
I laminatoi della Cina, tra i maggiori importatori mondiali di bramme, in agosto hanno ridotto i propri approvvigionamenti in seguito a un calo nel mercato locale dei piani e alle elevate scorte di magazzino. All'inizio di quest'anno, le aziende cinesi hanno acquistato bramme in modo massiccio, ma in agosto hanno dovuto affrontare una situazione di sovra-fornitura. I produttori locali hanno quindi riposto attenzione all'export.
I fornitori internazionali di bramme stanno cercando di alzare i prezzi per settembre. Tuttavia, il mercato dell'acciaio e l'economia cinese hanno un grosso impatto in tutto il mondo e non è dunque certo che l'aumento dei prezzi venga accettato dai compratori. La situazione generale del mercato delle bramme dovrebbe mantenersi più stabile fino a fine anno rispetto al primo semestre, anche perché i mercati di laminati piani di altre zone, come l'Europa e gli Usa, mantengono un trend positivo. La domanda di semilavorati potrebbe però far registrare una qualche flessione, data la situazione cinese e il tipico rallentamento dell'ultimo trimestre. I rilaminatori, vista l'esperienza dell'anno scorso, hanno capito l'importanza di evitare alte scorte di magazzino in modo da non condizionare negativamente l'attività del 2010.
Nelle ultime due settimane i fornitori russi hanno esportato bramme a un prezzo di 445-475 $/mt FOB, con un aumento di circa 25$/mt rispetto alla fine di luglio.
Negli USA, le forniture di bramme rimangono piuttosto limitate. Tuttavia, parecchi altoforni hanno recentemente ripreso un buon ritmo di produzione, compresa la US Steel's Hamilton (Ontario) che produce bramme, quindi ci si aspetta nella prima metà del 2010 una maggiore disponibilità di questo prodotto.
Gli ultimi dati ufficiali mostrano che le importazioni totali di bramme negli USA in agosto hanno raggiunto le 121.344 tonnellate, + 44.998 rispetto a luglio. I principali esportatori verso gli Usa sono stati Brasile (57.266 ton), Giappone (32.405 ton), Russia (20.782 ton), Ucraina (10.593 ton) e, in minor misura, Cina e Canada.