Secondo quanto appreso da SteelOrbis dai rappresentanti di almeno tre produttori siderurgici, oggi, 10 ottobre, le grandi acciaierie indiane stanno già pensando a un aumento aggressivo dei prezzi a causa del rialzo del coking coal d’importazione.
La nuova tornata di aumenti dei prezzi base si aggiunge ad altre due, dalla fine di settembre.
I rappresentanti hanno dichiarato che tali aumenti saranno nell’ordine dei 25-50 $/t per i prodotti lunghi e piani, e che i nuovi listini saranno rilasciati nelle prossime settimane. L’ultimo incremento dei prezzi dei piani era stato di 750-2.000 INR/t (9-24 $/t), come riportato la settimana scorsa da SteelOrbis.
Le fonti hanno affermato che, se da un lato è già stata «quasi definita» l’entità dell’aumento dei prezzi necessaria per far fronte al rialzo del coking coal, dall’altro resta da definire se sia meglio introdurla come azione singola o come ascesa graduale, per evitare di sconvolgere gli operatori.
Al 10 ottobre i prezzi del premium hard coking coal australiano sono cresciuti del 70% dal minimo registrato a maggio di quest’anno – 365 $/t FOB Australia – a causa delle interruzioni della manutenzione e della riduzione delle forniture dalle miniere del Queensland, mentre le acciaierie indiane hanno cercato di aumentare la produzione di acciaio per coprire la domanda locale. Dopo una trattativa conclusa a 360 $/t FOB per il PHCC a media volatilità proveniente dall’Australia e destinato a un utilizzatore finale indiano, si è parlato di un altro scambio a 370-372 $/t FOB, ma non ci sono state conferme al momento della pubblicazione. Il prezzo giornaliero di SteelOrbis è aumentato di 5 $/t dai 365 $/t FOB della scorsa settimana.
Secondo quanto affermato dai rappresentanti, le acciaierie indiane hanno determinato che l’aumento dei prezzi import del coking coal e di altri costi di produzione sostenuti dagli stabilimenti locali hanno comportato una perdita di 50 $/t, e, nonostante la forte domanda interna in settori chiave quali l’automotive, le costruzioni e le infrastrutture, i produttori non sono stati in grado di assorbire queste maggiorazioni e sono stati costretti a trasferirle ai consumatori.