I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) restano forti nell'UE a causa della persistente carenza di materiale. La scorsa settimana ArcelorMittal ha alzato i prezzi base a 1.000 €/t e altri produttori si sono accodati. I prezzi di transazione questa settimana hanno raggiunto i 950-980 €/t franco produttore, contro il livello di 910-950 €/t registrato sette giorni fa. Nello specifico, 950-970 €/t è il range rilevato in Italia, mentre i valori più alti sono stati raggiunti finora nei paesi del Nord Europa. La maggior parte dei rialzi si è verificata la scorsa settimana, mentre il trend sembra aver rallentato il passo negli ultimi giorni, poiché la maggior parte delle acciaierie dispone di volumi estremamente ridotti (in alcuni casi anche a causa di problemi tecnici) oppure ha deciso di aspettare che i prezzi aumentino ulteriormente prima di tornare ad offrire materiale. In Italia «il prezzo di 1.000 €/t franco produttore è per ora virtuale. I produttori non offrono», ha commentato una fonte. Allo stesso tempo, i compratori stanno incontrando difficoltà nell'aprire linee di credito, a causa sia dei prezzi elevati sia dei lunghi tempi di consegna. Le consegne si collocano dalla fine del terzo trimestre in avanti. Almeno un produttore italiano starebbe offrendo materiale per novembre o addirittura per dicembre. Intanto, fonti di mercato hanno riferito che Liberty Liège-Dudelange, che comprende siti produttivi con una capacità annua totale di 1,6 milioni di tonnellate di acciai zincati/rivestiti, ha cancellato contratti che erano stati siglati lo scorso anno, poiché impossibilitata ad ottenere le materie prime (HRC) per produrre. Come riportato lo scorso mese, ArcelorMittal aveva interrotto le forniture di HRC ai siti di Liberty Steel in Belgio e Lussemburgo dopo le notizie dei problemi finanziari della casa madre GFG Alliance. Di recente ArcelorMittal aveva ripreso a consegnare, ma chiedendo il pagamento in contanti anticipato.
Per quanto riguarda il mercato di importazione, le offerte da paesi terzi si attestano prevalentemente tra i 930 e i 950 €/t CFR, risultando molto vicine ai prezzi interni. Gli scambi sono quindi ridotti, in parte anche a causa dalla carenza di offerte dovuta a sua volta alle misure di salvaguardia. Come già riportato da SteelOrbis, la quota per l'importazione di HRC indiani è andata esaurita all'inizio di aprile. Nel frattempo, la Commissione europea ha annunciato un dazio definitivo sulle importazioni di HRC turchi, con aliquote leggermente inferiori a quelle del dazio provvisorio. Le fonti ritengono che la Turchia resterà un'importante fonte di HRC per l'UE, a maggior ragione nel caso in cui la Commissione europea decidesse di non estendere la salvaguardia attualmente in vigore, la cui scadenza è prevista per il 30 giugno.
Stefano Gennari