Le offerte all’export per i coils laminati a caldo (HRC) di provenienza cinese hanno iniziato a registrare aumenti significativi, spinte dal forte rialzo dei futures sugli HRC e delle quotazioni domestiche, in un contesto di crescenti aspettative di tagli alla produzione siderurgica.
Al 21 luglio, le offerte da parte dei trader per gli HRC di provenienza cinese si collocano nella fascia 455-475 $/t FOB, in aumento rispetto ai 445-460 $/t FOB della scorsa settimana. In particolare, secondo quanto riferito da fonti di mercato, le offerte per gli HRC Q195 in Turchia si attestano attualmente a 490-503 $/t CFR, in rialzo di almeno 15 $/t su base settimanale. I principali produttori cinesi, che fino a poco tempo fa proponevano livelli di 460-470 $/t FOB, non hanno tuttavia ancora annunciato nuove offerte, lasciando presagire un imminente aggiornamento dei listini su valori più elevati.
Il recente rialzo dei futures è stato alimentato da un mix di ottimismo sul mercato interno e aspettative crescenti su misure concrete di contenimento produttivo. Al 21 luglio, i futures sugli HRC allo Shanghai Futures Exchange risultano pari a 3.394 RMB/t (475 $/t), in aumento di 118 RMB/t (16,5 $/t), ovvero del 3,6%, rispetto al 14 luglio, e del 2,2% rispetto alla seduta precedente del 18 luglio.
Secondo le fonti, il sentiment positivo si è intensificato a partire dalla serata di venerdì scorso e nel corso del fine settimana, in seguito a segnali secondo cui il governo cinese potrebbe presentare un piano più dettagliato per il contenimento della produzione siderurgica. Questo rinnovato impegno alla disciplina industriale ha alimentato le aspettative di un riequilibrio dell’offerta e della fine della concorrenza aggressiva sui prezzi tra gli impianti.
Sul mercato interno, i prezzi degli HRC franco produttore hanno già registrato un incremento settimanale di 130 RMB/t (18 $/t), posizionandosi nella fascia 3.460-3.700 RMB/t (482-515 $/t) franco produttore. Di conseguenza, il mercato export si presenta oggi più volatile, con pochi nuovi acquisti confermati e una crescente discrepanza tra offerte e richieste (compresa tra 5 e 10 $/t), poiché i produttori preferiscono attendere ulteriori sviluppi prima di fissare nuovi livelli di prezzo.
«A rafforzare ulteriormente il sentiment rialzista, ha commentato un operatore di mercato a SteelOrbis, è anche la crescita della base costi: i futures sul minerale di ferro restano sopra gli 800 RMB/t, mentre una recente conferenza del settore coke ha evidenziato la necessità di contenere la produzione e ridurre le perdite, esercitando una pressione al rialzo sui costi di produzione dell’acciaio».
A ciò si aggiunge l’annuncio di un importante progetto infrastrutturale nel settore idraulico nel sud-ovest della Cina, che ha alimentato aspettative di una maggiore domanda di acciaio nei prossimi mesi. Questo, unito a previsioni di offerta più limitata, rafforza l’idea che i produttori cinesi potrebbero iniziare a destinare volumi maggiori al mercato interno e rivedere le proprie strategie export.
In attesa dell’annuncio delle nuove offerte da parte dei grandi produttori, trader e acquirenti restano prudenti, cercando di orientarsi tra la volatilità dei prezzi e l’incertezza legata all’evoluzione dell’offerta.