Bramme: si ammorbidisce il sentiment a livello globale per la debolezza dell’Asia prima delle vacanze. Gli ultimi accordi, però, sono solidi

mercoledì, 07 febbraio 2024 17:56:54 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Nelle ultime settimane il sentiment sul mercato globale delle bramme si è rilassato, principalmente a causa delle diminuzioni osservate sul mercato siderurgico asiatico guidate dall’insolito calo che sta precedendo le imminenti vacanze cinesi. Nonostante questo, le ultime trattative e le richieste da parte dei principali fornitori sono rimaste relativamente stabili per via delle allocazioni limitate a livello globale.

Le offerte dai maggiori fornitori di bramme dall’ASEAN si sono attestate ufficialmente a 600-605 $/t FOB, in lieve calo dai 600-620 $/t FOB registrati due settimane prima. Tuttavia, i produttori sono ancora disposti ad applicare sconti per destinazioni diverse da quelle europee, come la Turchia o l’America Latina.

Le offerte di bramme indonesiane destinate alla produzione di HRC si sono attestate, in Europa, a 650-660 $/t CFR. Le ultime offerte per le bramme destinate alla produzione di lamiere, provenienti dal Vietnam, si sono attestate a 670-675 $/t CFR. Tuttavia, al momento, le offerte stabili sono davvero poche perché si stanno avvicinando le vacanze. «Nessuno [in Europa] vuole comprare adesso. Anche il Vietnam, come la Cina, sarà in ferie, perciò tutti aspetteranno la fine delle festività quando la Cina tornerà con prezzi più alti. E alla fine, quando nessuno li accetterà, li abbasseranno di nuovo», ha dichiarato un trader europeo. Un’altra fonte europea si è detta d’accordo: «Dopo la lieve caduta della Cina il sentiment non è un granché, ma penso che si stia esagerando. Il paese è allo stesso livello di qualche settimana fa, tra alti e bassi. Credo che la maggiore preoccupazione riguardi i picchi in Europa e negli Stati Uniti».

In Turchia l’ultimo accordo per 50.000 t di bramme dalla Malesia è stato chiuso a 625 $/t CFR, più o meno in linea con due transazioni precedenti dallo stesso fornitore chiuse alla fine di gennaio, che si attestavano a 620 $/t CFR. Le fonti di mercato valutano l’accordo come relativamente stabile, poiché, visti gli aumenti dei trasporti dall’Asia dovuti alla crisi del mar Rosso, il livello FOB non è cambiato, o, al limite, si è leggermente abbassato.

Il mercato export delle bramme russe è stato relativamente lento: è stato segnalato solo un accordo con la Turchia da parte di un’acciaieria non soggetta a sanzioni a 590 $/t CFR per circa 50.000 t, mentre il materiale sanzionato era disponibile a circa 560 $/t CFR – nessuno scambio segnalato. Le bramme dalla Russia, comunque, rimangono le più economiche per la Turchia. Le offerte da uno dei maggiori venditori cinesi sono state segnalate a 605 $/t CFR la scorsa settimana, sebbene non ci siano trattative confermate.

Sul mercato import delle bramme in Asia l’attività commerciale è stata scarsa. Le fonti riferiscono un solo accordo dalla maggiore acciaieria iraniana, chiuso a 505 $/t FOB con destinazione nel Sudest asiatico. Il livello CFR è stato valutato intorno ai 540-545 $/t. Alla fine di dicembre un carico dall’Iran era stato scambiato a 480 $/t FOB per il mercato asiatico, per cui c’è stato un miglioramento, che tuttavia è dato dal numero limitato di opzioni economiche più che da un reale miglioramento della domanda. Al momento i fornitori russi di bramme non hanno fretta di vendere in Asia, e il livello a cui puntano non sarebbe inferiore ai 545-550 $/t CFR Sudest asiatico. Le offerte ufficiali dalle acciaierie dell’ASEAN si attestano a 590-640 $/t CFR Indonesia, un livello troppo alto per quei clienti che riescono a trovare livelli simili o inferiori per gli HRC SAE1006 da fornitori esteri.


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