La European Steel Association (Eurofer) ha pubblicato una lettera congiunta delle industrie ad alta intensità energetica dell'Ue in merito alle loro preoccupazioni sui recenti sviluppi relativi al sistema di scambio di emissioni dell'Ue (ETS) e alla prevista introduzione del meccanismo europeo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM).
«I percorsi di transizione del settore verso la neutralità climatica necessitano di un quadro politico prevedibile e favorevole piuttosto che di bruschi cambiamenti», si legge nella lettera.
Secondo quanto dichiarato, il raggiungimento degli obiettivi Ue 2030 e 2050 sui cambiamenti climatici richiede investimenti senza precedenti. Per adeguarsi, le aziende necessitano di un quadro normativo facilitante che includa un accesso sicuro e competitivo all'energia sostenibile e alle materie prime, con una forte attenzione all'aumento dell'indipendenza dalle forniture di paesi terzi e il finanziamento della ricerca, sviluppo e potenziamento di tecnologie rivoluzionarie.
Le industrie ad alta intensità energetica ritengono che la legislazione debba accompagnare questa transizione con misure prevedibili e scadenze realistiche. Nella loro lettera, affermano che le ultime proposte su ETS e CBAM indeboliscono le disposizioni sulla rilocalizzazione delle emissioni di CO2, aumentano ulteriormente i costi e danneggiano la competitività delle industrie europee nei mercati dell'Ue o internazionali. Al contrario, obiettivi climatici più ambiziosi devono essere realizzati a costi contenuti ed essere accompagnati da una protezione rafforzata dalla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio nell'Ue e nei mercati di esportazione contro i costi diretti e indiretti delle emissioni di carbonio.