Secondo quanto comunicato alla stampa locale da esponenti di US Steel Serbia, il governo serbo ha intenzione di evitare con tutti i mezzi la chiusura dell'acciaieria di Smederevo, che rappresenta uno dei principali esportatori del paese. Infatti, da qualche tempo negli ambienti siderurgici circola la voce che US Steel voglia spegnere anche il secondo altoforno dello stabilimento a causa delle ingenti perdite derivanti dall'attività in Serbia.
Il vice primo ministro Verica Kalanović ha annunciato: "Il governo non può stare a guardare l'agonia di un'attività di tale rilevanza per l'economia nazionale, che dà lavoro a 5.000 dipendenti senza contare quelli dell'indotto". Nel 2010 l'azienda, infatti, ha esportato prodotti siderurgici per un valore di 25 milioni di euro (33 milioni di dollari), cioè il 10% del valore totale dell'export serbo. Per questa ragione ha promesso l'ideazione di un ‘piano di azione' che consenta al gruppo con sede a Pittsburgh (USA) di non cessare la produzione in Serbia.
In sostanza lo stato, che versa in una profonda crisi economica, sarebbe disposto a ripianare parte dei debiti di US Steel Serbia tramite il ricorso al budget pubblico. Secondo alcune fonti, però, non sarebbe da escludere l'ipotesi di un riacquisto dell'acciaieria da parte dello stato serbo, che l'aveva ceduta a US Steel nel 2003 per 33 milioni di dollari.
L'acciaieria di Smederevo sta operando da tempo ben al di sotto della capacità produttiva (2,4 milioni di tonnellate), e nei primi nove mesi del 2011 ha chiuso il bilancio con un passivo di 73 milioni di dollari (56 milioni di euro). La dirigenza dell'azienda ritiene che le cause delle perfornamce finanzarie negative siano la crisi economica, particolarmente avvertita nell'Europa meridionale, oltre alla concorrenza dell'import ed agli alti costi delle materie prime.
A differenza di US Steel Serbia, l'acciaieria slovacca US Steel Kosice sta riuscendo a mantenere un buon grado di redditività dal momento che produce acciaio di qualità destinato alla filiera dell'automotive.