Anche la multinazionale americana Nucor, come altri colossi internazionali dell'acciaio, è stata costretta dalle conseguenze della pandemia a rivedere i propri piani per salvaguardare il bilancio. Da ciò è derivata una maxi svalutazione del suo investimento in Italia, ossia la partecipazione del 50% nella joint venture con Duferco, la Duferdofin-Nucor di San Zeno (Brescia). Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il presidente e CEO di Nucor, Leon J Topalian, ha affermato che l'investimento vale meno del suo valore contabile nel bilancio, ovvero 55 milioni di euro contro i 263 inizialmente iscritti. Antonio Gozzi, presidente di Duferco ed ex numero uno di Federacciai, ha confermato la svalutazione ma negato che gli americani vogliano sfilarsi dall'alleanza nella penisola. Anzi, ha dichiarato che Nucor continua a sostenere la joint venture e che di recente ha «manifestato apprezzamento per la nostra efficienza, con il sito che proprio in pieno COVID pochi giorni fa ha toccato il record di 36 colate in un giorno». Duferdofin-Nucor aveva interrotto le attività industriali lo scorso 12 marzo per riprenderle gradualmente nella prima metà di aprile.
A San Zeno è proseguito nonostante l'emergenza coronavirus il processo di ampliamento del sito attraverso un investimento da oltre 150 milioni di euro in un nuovo laminatoio alimentato da energia verde. Come già riportato, sarà operativo entro la fine del 2022 e creerà almeno 150 posti di lavoro.