Oggi, 18 settembre, Sunil Kumar è intervenuto nell’ambito della SteelOrbis 2023 Fall Conference & 89th IREPAS Meeting in corso a Istanbul dal 17 al 19 settembre. Kumar, direttore marketing di Jindal Shadeed, ha affermato che la crescita stimata del mercato siderurgico nell’area del golfo Persico sarà pari al 6,2% all’anno fino al 2030. La domanda di piani e lunghi dovrebbe invece raggiungere i 38 milioni di tonnellate dagli attuali 23 milioni. Ha aggiunto che i fattori chiave per l’aumento della domanda sono lo sviluppo delle infrastrutture e dei mega progetti come l’espansione delle reti metropolitane, l’aumento della popolazione e dell’urbanizzazione e l’attenzione allo sviluppo del settore manifatturiero non basato sul petrolio.
Kumar ha anche accennato alle opportunità che hanno i produttori di acciaio dell’area del golfo Persico: facile accesso ai mercati di esportazione e buone infrastrutture portuali, disponibilità di gas che favorisce lo sviluppo di impianti DRI-EAF, crescenti investimenti nelle energie rinnovabili e una spinta verso un’economia dell’idrogeno. Con il vantaggio della disponibilità di gas, il Medio Oriente potrebbe presto diventare un centro di produzione basato su impianti DRI-EAF. Tuttavia bisogna tenere conto di alcuni limiti, tra i quali la volatilità dei prezzi delle materie prime, la ridotta dimensione del mercato e l’incertezza politica nella regione. Il rappresentante di Jindal Shadeed ha dichiarato che, per quanto riguarda la situazione politica, stanno emergendo segnali di stabilità in Iran e Yemen e si sono verificati in generale ulteriori sviluppi per la pace.
Se da un lato si prevede una domanda totale di acciaio nell’area del golfo Persico pari a 23 milioni di tonnellate nel 2023, dall’altro il consumo previsto è di quasi 14 milioni. Kumar ha evidenziato un aumento previsto della capacità produttiva di acciaio in Arabia Saudita e Oman, rispettivamente da 11,6 a 13,6 milioni di tonnellate e da 4,2 a 9,6 milioni di tonnellate. In Oman questo aumento è atteso nel segmento dei piani, mentre quello dei lunghi sarà più proiettato verso il consolidamento che la costruzione di nuovi siti greenfield. Attualmente il paese non è produttore di piani o vergella, per cui ha bisogno di creare i relativi asset orientati al sostegno di nuove abilità nei settori automotive, elettrodomestico, tubi e condotte e fabbricazione.
Riguardo alla «Vision 2040» per il futuro dell’Oman, che prevede la transizione da un’economia basata sul petrolio a una non basata sul petrolio, Kumar ha affermato che Jindal Shadeed è pronta a investire oltre 4 miliardi di dollari in nuovi impianti per allinearsi alla storia di crescita del paese.