Anche se il mercato globale sta attraversando il periodo che precede le vacanze, è stato osservato un certo aumento della domanda, supportato principalmente dagli inaspettati rincari delle materie prime e dell’energia. Non avendo alternative, gli acquirenti si sono ritrovati a dover accettare gradualmente anche i rincari sull’acciaio. Tuttavia, non è ancora chiaro se la domanda e l’attività commerciale proseguiranno la tendenza: la concorrenza sul mercato siderurgico globale è ancora piuttosto alta e sempre più regionalizzata.
Nel segmento delle materie prime, in particolare, l’aumento dei prezzi del rottame oltre i 400 $/t CFR Turchia è stato imprevisto, viste le condizioni sfavorevoli sul mercato dei lunghi. Questo uptrend è stato in parte causato dalla necessità delle acciaierie turche di rifornirsi per gennaio in un momento in cui la disponibilità di rottame sul mercato era limitata. Un altro fattore che ha accresciuto la domanda di rottame della Turchia è stata la situazione sul mercato delle billette, dove si è verificata una carenza di allocazioni adeguate. In definitiva la tendenza al rialzo non è stata causata da un miglioramento del mercato degli acciai finiti, e questo ha fatto nascere dubbi riguardo alla sua sostenibilità.
La Cina resta un esportatore attivo, e le sue allocazioni per l’esportazione sono sufficienti a porre un limite ai rialzi dei prezzi di molti altri mercati. Infatti, per ora, il fatto che la Cina non abbia aumentato i volumi per l’esportazione è un segnale positivo, ma l’offerta è ancora abbondante. Di recente il governo cinese ha annunciato un grosso pacchetto di stimoli a supporto della domanda nazionale, che limiterà qualsiasi aumento nelle esportazioni di acciaio dal paese.
Si stima che la produzione di acciaio grezzo sul mercato statunitense del 2023 ammonterà a 81,63 milioni di tonnellate, in lieve calo rispetto al 2022. Il mercato dell’acciaio è generalmente stabile, ma l’edilizia residenziale e commerciale è ancora in calo a causa degli alti tassi d’interesse. I prezzi stanno salendo, ma la tendenza potrebbe non essere sostenibile a causa delle condizioni meteo avverse e dell’arrivo delle vacanze. Allo stesso tempo, mentre negli USA i margini a fine filiera sono piuttosto alti, in UE sono praticamente inesistenti. A causa delle prospettive negative generali, alcuni curvatori europei di tubi hanno iniziato a chiudere per ridurre la capacità.
I prezzi in Europa hanno smesso di scendere, e ci sono stati alcuni tentativi di aumentare i livelli negoziabili dei lunghi grazie al leggero miglioramento degli acquisti e delle vacanze in arrivo. Nel segmento delle importazioni è stato osservato dell’interesse per la vergella asiatica, mentre la Turchia potrebbe avere la possibilità di coprire i buchi se aumentasse la domanda di carichi con tempi di consegna ridotti. Nel frattempo in Europa si discute molto riguardo alla questione delle emissioni di CO2.
La prospettiva generale di IREPAS per il prossimo trimestre è poco promettente e sarà una sfida per quasi tutte le aree del mondo, esclusi gli Stati Uniti.