Il mercato globale dei lunghi continua ad affrontare momenti difficili per quanto riguarda i volumi commerciali e l'equilibrio complessivo tra domanda e offerta. Sembra che la riduzione della produzione di acciaio registrata nel 2022 sia proseguita anche nell'anno in corso. Di conseguenza, c'è una certa avversione alle importazioni, mentre il commercio rimane principalmente regionalizzato.
In particolare, le acciaierie europee sono in competizione tra loro per ogni ordine, poiché la domanda interna non è riuscita a riprendersi. Ci si aspettava una ripresa della domanda a partire da febbraio, ma non si è concretizzata. Inoltre, le tensioni politiche in corso incidono negativamente sui livelli di investimento potenziale e l'aumento dei tassi di interesse fa il resto. Negli Stati Uniti, i livelli di domanda di acciaio sono per ora invariati, ma le prospettive sono poco incoraggianti a causa della crisi bancaria e, ancora una volta, della situazione dei tassi di interesse. Nella regione MENA, il commercio locale e regionale di prodotti lunghi è normalmente influenzato dal periodo del Ramadan in corso e potrebbe riprendersi verso l'estate, ma potrebbe poi essere influenzato da condizioni climatiche peggiori.
In generale, il mercato globale dei prodotti lunghi in acciaio manca di stabilità e sostenibilità, anche se i costi in alcune regioni, in particolare in Turchia e nell'UE, sembrano essere tornati a livelli normali. Inoltre, anche i noli sono in calo. Tuttavia, i livelli di consumo nella maggior parte delle regioni non sono deludenti, il che si traduce in una concorrenza più serrata tra i potenziali fornitori sul mercato globale. Allo stesso tempo, in alcune aree le attività commerciali interne consentono ai fornitori di ottenere margini relativamente buoni.
Secondo l'IREPAS, le prospettive per i mesi di maggio e giugno sono insoddisfacenti per i prodotti lunghi a livello globale e il mercato potrebbe subire una correzione, nonostante alcuni fattori positivi, come il calo dei costi energetici e delle tariffe di trasporto. Le ragioni principali sono il calo delle importazioni e delle esportazioni e la mancanza di un equilibrio tra domanda e offerta, oltre alla riduzione dei livelli di consumo.