Il produttore siderurgico ucraino Interpipe ha affermato che le conseguenze della pandemia di coronavirus e dei bassi prezzi del petrolio hanno influito sui risultati di produzione e di vendita di maggio. Ciononostante, l'azienda si è rafforzata nel segmento dei prodotti ferroviari.
Nel periodo gennaio-maggio la produzione di acciaio grezzo di Interpipe è calata del 16,9% su base annua, fermandosi a 332.200 tonnellate. Allo stesso tempo la sua produzione di tubi è scesa del 33,8%, a 194.200 t, mentre la produzione di prodotti ferroviari è cresciuta del 13%, raggiungendo 89.600 tonnellate.
Nel frattempo le vendite di OCTG sono ammontate a 40.300 t, dato in calo del 50,7% su base annua per effetto della crisi del settore dell'oil & gas. Le vendite di tubi per condotte sono scese del 4,5%, a 113.300 tonnellate. Il calo dei primi quattro mesi è stato compensato significativamente dalla ripresa dell'83,4% registrata a maggio con l'allentamento delle misure restrittive anti-COVID.
Nei primi cinque mesi dell'anno Interpipe è riuscita ad incrementare le vendite di prodotti ferroviari del 17,9% annuo, a 94.100 tonnellate. L'azienda ha attribuito l'aumento alle discussioni sul mercato riguardanti il ripristino del dazio antidumping del 34,22% sulle ruote ferroviarie ucraine nell'Unione economica eurasiatica. I distributori sarebbero stati portati ad incrementare le proprie scorte prima dell'entrata in vigore del dazio. Il dazio è effettivamente stato ripristinato lo scorso 19 giugno dopo che era stato sospeso il 25 agosto 2019 per via di una carenza di ruote ferroviarie nella regione.