EUROMETAL: Germania locomotore dell'economia europea

lunedì, 18 luglio 2011 17:44:02 (GMT+3)   |  
       

EUROMETAL, l'associazione europea dei distributori e dei centri servizi di acciaio e altri metalli, ha recentemente diffuso un report in cui si analizza l'andamento dell'economia e dei mercati siderurgici nel mondo.

Interessanti i dati relativi alla variazione del PIL dal 2005 al 2011 nell'area Euro, con notevoli differenze tra i vari paesi. Spicca anzitutto la performance della Slovacchia, con un +30,1%, seguita da Lussemburgo (+17,2%), Malta (+14,7%) e Cipro (+14,4%), mentre tra i paesi più deboli troviamo Irlanda (-1,2%), Italia (-1%), Grecia (invariato) e Portogallo (+0,4%). Bene la Germania, con un +8,6%, e a distanza Francia e Spagna (+5,6% e +5,3% rispettivamente).

Sempre nel periodo 2005-2011, pure l'andamento della produzione industriale nell'eurozona presenta un quadro decisamente eterogeneo: in testa figura nuovamente la Slovacchia (+43,3%), seguita da Belgio (+14,2%), Austria (+9,4%) e Irlanda (+9,3%), mentre in fondo alla classifica vi sono la Spagna (-16,6%), la Grecia (-16,1%), l'Italia (-11,4%), il Lussemburgo (-10,1%) e la Francia (-7,8%). Positivo anche in questo caso il risultato della Germania, con un incremento del 4,2%.

Una crescita a due, anzi tre velocità

Focalizzando l'attenzione sul solo 2011, il PIL globale è stimato in crescita del 4,3%. Ma si tratta di un mondo che cresce con differente intensità a seconda della macro-regione analizzata: le economie avanzate, frenate dalla bassa fiducia dei consumatori, dalla stretta fiscale e dal debito sovrano, quest'anno cresceranno solo del 2,2%, mentre i paesi emergenti realizzeranno un +6,5%. Nel dettaglio, tra i paesi più in salute troviamo la solita Cina, con un +9%, seguita dall'India (+8,6%) e da Argentina, Cile, Indonesia e Turchia (tutte sopra il 6%). Un secondo blocco è costituito dai paesi dell'Europa centro-orientale e dal Nordamerica: Germania (+3,4%), Polonia (+4,2%), Russia (+4,2%), Slovacchia (+3,5%), USA (+2,5%) e Canada (+2,9%). Crescita limitata, invece, per Europa occidentale e Giappone: -0,6% per quest'ultimo, +0,9% per l'Italia, +0,7% per la Spagna, +1,5% per il Regno Unito, +2,1% per la Francia. Il dato relativo ai 17 paesi dell'eurozona mostra un +1,9%.

Dati su produzione e consumo apparente di acciaio dell'UE nel 2011

Addentrandoci nell'ambito siderurgico, nel 2011 EUROMETAL prevede un consumo apparente di acciaio in UE-27 pari a 157 milioni di ton, con un incremento dell'8% rispetto ai 145 milioni di ton dello scorso anno, ma comunque in sensibile ritardo rispetto ai livelli pre-crisi (il picco venne raggiunto nel 2007, con 184 milioni di ton). Per quanto riguarda la produzione europea di acciaio grezzo, nei primi 5 mesi di quest'anno essa ha registrato un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo 2010, dato che va comparato con il +6% dell'area CIS e, soprattutto, con il +23% della Turchia, diretta concorrente nell'area del Mediterraneo.

Nel report di EUROMETAL emerge ancora una volta in modo chiaro come il segmento degli acciai lunghi sia quello che stenta più di tutti ad uscire definitivamente dalla crisi: nei primi 5 mesi del 2011 l'output del settore costruzioni in Europa ha registrato un calo dell'1% su base annua, a cui ha corrisposto un +7% delle vendite dei distributori di tondo, travi, profili ecc., sebbene tale progresso sia più che altro addebitabile ad attività di ristoccaggio. Decisamente migliore la situazione nel settore degli acciai piani: sempre nel periodo gennaio-maggio 2011, le vendite dei centri servizi sono aumentate del 14% su base annua, grazie al parallelo incremento degli ordinativi nei settori della meccanica, dell'automotive, degli elettrodomestici, del movimento terra ecc.