Dazi USA, il presidente di Assofermet Acciai invita l'UE alla prudenza e alla ragionevolezza

venerdì, 23 marzo 2018 18:35:44 (GMT+3)   |   Brescia
       

Tommaso Sandrini, presidente di Assofermet Acciai, ha fatto appello alla prudenza e alla ragionevolezza intervenendo sulla questione dazi USA all'indomani della notizia della temporanea esclusione dei Paesi dell'UE dal provvedimento. 
Sandrini ha definito "del tutto fuori luogo" la continua e insistente richiesta di risposta da parte delle istituzione europee alle misure dell'amministrazione Trump, perché "priva di fondamenta oggettive e pertanto dannosa per i Paesi membri dell'Unione". 
"Dei 32,7 milioni di tonnellate di acciaio importate nel 2017 dagli Stati Uniti - spiega Sandrini in una nota diffusa oggi da Assofermet - quasi 21 milioni (64%) sono esclusi dal provvedimento, limitando a 11,8 milioni di tonnellate i volumi coinvolti. All'interno degli 11,8 milioni di tonnellate il Giappone, con 1,8 milioni di tonnellate, è storicamente sempre stato del tutto assente dal mercato europeo e non si ravvisa alcun elemento a supporto di un eventuale cambiamento di strategia da parte di un Paese che ha sempre fatto della disciplina commerciale un suo punto di forza. Nei 10,0 milioni di tonnellate residui troviamo paesi che già oggi hanno l'accesso al mercato europeo del tutto precluso: Cina e Russia con oltre 3,9 milioni di tonnellate cumulate non rappresentano oggi alcun pericolo per l'industria dell'Unione. L'articolato sistema di dazi antidumping ed anti-sovvenzioni rappresenta oggi un efficacissimo sistema di protezione del mercato UE".

Inoltre, "una parte assai rilevante dei 32,7 milioni di tonnellate di acciaio che il mercato americano ha importato - continua Sandrini - sono costituiti da prodotti che per tipologia, caratteristiche e qualità i consumatori di acciaio non trovano sul mercato interno. A conferma di questo è stata data facoltà ai consumatori americani di acciaio di chiedere esenzioni all'applicazione dei dazi in tutti quei casi in cui le difficoltà di approvvigionamento sul mercato siderurgico interno possano creare danno o pregiudizio alle aziende stesse. È pertanto più che lecito attendersi che gran parte di tali flussi si manterranno anche in seguito delle
misure di salvaguardia introdotte". Ancora: "Il mercato siderurgico è un sistema fluido, che tende ad auto-adattarsi ad eventuali vincoli che si vengono a creare nei flussi in essere e che pertanto crea immediatamente sistemi di compensazione che tendono a smorzare o ad annullare gli effetti delle azioni iniziali. I paesi esclusi dai provvedimenti rappresentano oggi piattaforme di alimentazione del mercato americano".

Il presidente della sezione Acciai di Assofermet ritiene inoltre che il provvedimento statunitense possa rappresentare un'opportunità per i produttori dell'Unione, e non una minaccia. Secondo Sandrini, infatti, si verrà a creare "un'area di scambio più omogenea in termini di costi dei fattori produttivi e di sistemi regolatori, in cui il mercato nordamericano si presenta caratterizzato da uno strutturale shortage di acciaio ed il mercato europeo rappresenta un potenziale fornitore privilegiato disponendo delle tecnologie per le forniture secondo il mix ed i livelli qualitativi richiesti dal mercato americano".

"Da ultimo - si legge ancora nella nota - occorre considerare il rischio di una escalation protezionistica nel caso in cui l'UE reagisse con misure analoghe agli Stati Uniti. In tale scenario risulterebbero assai probabili da un lato una ulteriore reazione americana e dall'altro analoghi comportamenti da parte di numerosi altri paesi. Il sistema del commercio globale ne verrebbe irrimediabilmente colpito. Si sono, infatti, palesate in modo evidente quali sono le priorità di intervento del Governo americano in merito agli squilibri dell'attuale sistema di commercio globale: la Cina è il target prioritario, non l'Unione europea". 

Secondo Sandrini, qualora l'UE decidesse di adottare misure analoghe a quelle statunitensi, i prezzi aumenterebbero ulteriormente sul mercato interno europeo, "con conseguente grave pregiudizio per la competitività di tutti i settori utilizzatori di acciaio".

"La posizione di Assofermet - conclude la nota - è quella di totale e ferma opposizione a qualsiasi azione di salvaguardia nel settore dell'acciaio da parte delle istituzioni europee in quanto non necessarie ed anzi dannose all'industria dell'Unione nel suo complesso. Infine, non possiamo non riconoscere l'eccellente lavoro svolto dalle istituzioni comunitarie nel negoziato che ha permesso l'esclusione dei Paesi UE dai provvedimenti della Section 232, ringraziandole ancora una volta per il decisivo ruolo svolto in questa complessa e difficile vicenda. Ci auguriamo che per il futuro il dibattito circa le evoluzioni del contesto normativo del sistema siderurgico possano essere improntate ad una maggiore prudenza e ragionevolezza e che si rinunci a soffiare sul fuoco dell'incertezza".