Crisi Stefana: contatti con gli algerini di Cevital?

venerdì, 09 gennaio 2015 11:35:30 (GMT+3)   |   Brescia
       

Il Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta di concordato preventivo con riserva dell'acciaieria Stefana, che sta vivendo giorni di preoccupazione negli stabilimenti di Nave, Ospitaletto e Montirone (due acciaierie e tre laminatoi per vergella, trave e tondo). L'azienda ora ha quattro mesi di tempo, fino ad aprile, per presentare un piano ritenuto credibile dal Tribunale con cui sistemare il bilancio, saldando i debiti tra creditori e banche. L'alternativa è il fallimento e 700 dipendenti a casa.

Intanto Il Sole 24 Ore ipotizza un rinnovato interesse da parte della ex Lucchini di Piombino per l'azienda bresciana, interesse che potrebbe concretizzarsi anche solo in un semplice affitto. Mesi fa, ancora prima di interessarsi al dossier Lucchini - riporta l'edizione odierna del quotidiano economico - il gruppo algerino Cevital aveva sondato il gruppo Stefana, che già stava cercando un nuovo equilibrio industriale-finanziario. Se allora i contatti non avevano dato adito a nulla, oggi le cose potrebbero andare diversamente: gli algerini cercano infatti un'acciaieria che alimenti i laminatoi di Piombino, in attesa della realizzazione del nuovo forno elettrico. In alternativa, l'interesse degli algerini potrebbe limitarsi al laminatoio travi, che secondo altre fonti tuttavia appare più appetibile agli occhi di un'altra azienda bresciana: Duferco.