A settembre di quest'anno, secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni in Italia si sono attestate a 105.175 unità, in calo del 32,7% rispetto allo stesso mese del 2020 e del 26,2% rispetto ai livelli pre-Covid del 2019. In valori assoluti, il mercato ha perso oltre 51.000 registrazioni in un anno per colpa sostanzialmente di due fattori: da una parte la scarsa disponibilità d'offerta causata dalla carenza di semiconduttori, dall'altra il rapido esaurimento degli incentivi alla rottamazione. Inoltre, l'andamento dello scorso mese ha determinato un peggioramento del cumulato: le immatricolazioni sono ammontate a 1.165.491 unità, per una perdita di oltre 300.000 veicoli rispetto ai primi nove mesi dell'anno scorso, ovvero un calo del 20,6%. Si tratta di una contrazione superiore sia al -20% registrato nei primi otto mesi sia al -19,5% del periodo gennaio-luglio.
«Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto, proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio (-19,2%) e agosto (-27,3%), un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto – ha dichiarato Paolo Scudieri, presidente di Anfia –. Per questo, abbiamo chiesto e ottenuto, con un emendamento al Decreto Infrastrutture e mobilità sostenibili approvato a inizio settembre, un'estensione delle tempistiche entro le quali i venditori sono tenuti a confermare l'operazione di vendita dei veicoli incentivati tramite ecobonus».
«A proposito di quest'ultimo – ha aggiunto Scudieri – il rapido esaurimento delle risorse pochi giorni dopo il rifinanziamento di inizio settembre è la dimostrazione del fatto che l'effetto "attesa" per i nuovi incentivi e la loro erogazione "a singhiozzo" sono dannosi sia per la domanda che per la rete di vendita. Intanto, stando agli attuali risultati, come Anfia abbiamo rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d'anno, a circa 1.500.000 immatricolazioni, l'8,5% in più rispetto al 2020 e il 21,8% in meno rispetto al 2019».