«Uno dei periodi più difficili della storia della nostra società». Con queste parole Lakshmi N. Mittal, CEO e presidente di ArcelorMittal, ha descritto i primi sei mesi del 2020. La pandemia di COVID-19 ha avuto conseguenze significative sulla domanda di acciaio, che già prima dell'emergenza sanitaria appariva tutt'altro che brillante. ArcelorMittal ha chiuso così il primo semestre 2020 con una perdita netta di 1,68 miliardi di dollari, contro la perdita netta di 33 milioni registrata nello stesso periodo del 2019. I ricavi di vendita sono calati del 32,9% a 25,82 miliardi, rispetto ai 38,47 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. L'EBITDA è ammontato a 1,67 miliardi di dollari, dato in contrazione del 47,8%.
Venendo ai risultati operativi, nel primo semestre il primo produttore siderurgico mondiale ha sfornato 35,5 milioni di tonnellate di acciaio grezzo (-25,7%) e 27,9 milioni di tonnellate di minerale ferroso (-2,8%).
ArcelorMittal ha dichiarato che i mercati chiave della società stanno mostrando segni di recupero, nonostante l’incertezza sulle prospettive di ripresa della domanda dopo la pandemia di coronavirus. In questo quadro, il gruppo continuerà ad adattare la produzione alla domanda con flessibilità. Secondo Mittal, «anche il resto dell’anno continuerà a essere impegnativo, tuttavia credo che siamo ben preparati per aumentare la produzione e intercettare l’aumento della domanda quando ripartirà».