Intervista a Ved Prakash, direttore della divisione siderurgica della Gemini Corporation

martedì, 29 giugno 2010 17:21:26 (GMT+3)   |  
       

Può parlarci della Gemini Corporation e delle sue principali aree di attività?

La Gemini Corporation è una società con sede in Belgio fondata nel 1989 da Mr. Surendra Borad (attuale presidente) che ha uffici consociati in Germania, Svezia, Regno Unito, Vietnam, Cina, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Stati Uniti.

Gemini è membro onorario del Bureau of International Recycling (BIR) e opera nel riciclaggio e nella vendita di rottame metallico, materiali plastici e pannelli in legno. L'azienda vende circa 300.000 ton di rottame ferroso all'anno, esportando principalmente da Europa Occidentale e Stati Uniti verso il Sudest Asiatico.

Gemini Corporation crede nell'importanza del valore aggiunto, nella qualità dei materiali e del servizio fornito ai suoi clienti; per questo controlla rigorosamente ogni singolo carico attraverso l'impiego di ispettori interni anche nel caso in cui siano coinvolte nell'operazione società terze.

All'inizio della sua storia Gemini si occupava esclusivamente di materie plastiche. Da quando ha iniziato ad essere attiva nel mercato del rottame ferroso?

L'azienda ha cominciato a commercializzare rottame ferroso nel 2004.

In qualità di responsabile della divisione rottami ferrosi, qual è la sua opinione sullo stato attuale e sulle prospettive del mercato globale della materia prima?

In questo momento il mercato del rottame appare alquanto cupo ma nel lungo termine ci si attende un miglioramento della domanda. Quando la domanda si riprenderà, i prezzi della materia prima mostreranno un importante aumento. In Asia la produzione siderurgica è in forte crescita e ci si attende che le richieste di materie prime, rottame compreso, da questa regione del mondo aumentino considerevolmente. 

Cos'è emerso nel corso della sessione sul mercato delle materie prime tenutasi in occasione del 62° meeting IREPAS alla quale lei ha partecipato?

Il mercato delle materie prime sta attraversando un periodo di difficoltà dovuto essenzialmente alla debolezza della domanda, e gli operatori si chiedono per quanto tempo ancora questa condizione potrà durare. Se i prezzi dovessero rimanere bassi sarà più difficoltoso procedere alle attività di raccolta del rottame, con effetti negativi sulla disponibilità di materiale.

È già stato registrato anche un rallentamento delle attività di raccolta?

Sì, in Europa tutti gli operatori del settore hanno limitato le operazioni in relazione all'imminenza della pausa estiva. Considerando la debole domanda, essi ritengono essenziale tenere sotto controllo i livelli delle scorte.

Qual è la correlazione tra i prezzi del minerale ferroso e quelli del rottame? Cosa crede stia avvenendo in questo momento e quali sviluppi si aspetta?

Attualmente in Europa i maggiori altiforni hanno ridotto le attività del 20-25%, e se i prezzi del minerale dovessero crescere in modo eccessivo le acciaierie potrebbero aumentare l'utilizzo del rottame. Inoltre il rottame è reperibile sul mercato comunitario, mentre per il minerale ferroso è necessario attendere gli arrivi da Brasile, Australia e India. Per la produzione siderurgica da altoforno la correlazione tra minerale e rottame è dunque elevata, mentre per le acciaierie che utilizzando forno elettrico il discorso è ovviamente diverso.

In questo momento molti operatori sostengono che le quotazioni del rottame continueranno a salire, mentre altri si chiedono quanto questa previsione possa essere realistica in considerazione della debole domanda e dei probabili tagli alla produzione. Qual è la sua opinione a tal proposito?

Attualmente pare che molto dipenda dalla Cina. Attualmente nel paese asiatico le acciaierie stanno registrando difficoltà nell'accesso al credito; ora resta da valutare in che modo affronteranno i negoziati sui prezzi della materia prima.

La Gemini Corporation spedisce rottame in container nel Far Est?

Sì. La Gemini Corporation non ha mai utilizzato carichi bulk. Tutto il rottame venduto al Far East viene spedito in container e questo è un mercato in forte espansione.

A quali vantaggi portano le spedizioni di rottame in container?

Innanzitutto, le spese di spedizione sono abbordabili per la maggior parte dei clienti medio-piccoli. Secondariamente, le spedizioni di rottame in container permettono ai compratori locali di acquistare ridotte quantità di materiale su base settimanale, utilizzando il capitale circolante con maggiore efficienza. Il traffico del rottame in container aumenta di anno in anno, nel 2010 è cresciuto di circa il 25%.

Potrebbe confrontare gli attuali volumi di vendita con quelli registrati negli ultimi mesi?

A gennaio e febbraio abbiamo venduto quantitativi elevati. Nei due mesi successivi i volumi di vendita sono diminuiti, rimanendo però su discreti livelli.  Attualmente le attività commerciali sono in fase di miglioramento, con i produttori del Sudest asiatico che si stanno dimostrando interessati all'acquisto.

Avete ricevuto richieste dai compratori turchi? Crede che siano consci dei vantaggi legati alle spedizioni in container?

No, solitamente non riceviamo numerose richieste dalla Turchia. I compratori del paese euroasiatico sembrano non aver capito quanto, soprattutto in questo periodo, possano essere convenienti le spedizioni in container. Questo metodo può essere molto vantaggioso anche per le compagnie di trasporto. Il mercato dei trasporti non ha ancora assunto una forma ben codificata e non è ancora riuscito a superare le difficoltà causate dalla crisi economica. La realizzazione di una efficiente via di commercio "containerizzato" di rottame europeo verso la Turchia potrebbe davvero rappresentare un'importante alternativa per i compratori di quest'ultima, attualmente gravati da problematiche di carattere logistico e burocratico.    

L'elevata differenza dei costi di scarico rispetto ai carichi bulk potrebbe essere la ragione per la quale i compratori turchi non prediligono gli acquisti in container?

In questo momento la motivazione del loro atteggiamento sembrerebbe proprio questa. Il mercato del Sudest asiatico è invece più favorevole a questo tipo di spedizioni. Lo scorso anno la maggior parte del rottame venduto all'India è stato spedito in container, mentre i carichi bulk sono stati solo quattro o cinque. Durante la conferenza ho incontrato diversi compratori turchi che si son detti interessati ad acquistare rottame in container, malgrado il timore di dover sopportare costi imprevisti. Nel prossimo futuro credo ci siano buone possibilità per commercializzare il rottame in Turchia utilizzando questo metodo.

Qual è in termini di volume la differenza fra le spedizioni in container e quelle mediante navi bulk?

Ad esclusione della Corea del Sud e della Cina, in questo momento quelli di Taiwan, Indonesia, Malaysia, India e Pakistan sono i maggiori mercati per il commercio di rottame in container. L'India ad esempio importa annualmente 2 milioni di ton di materiale dall'Europa e altrettanti dagli USA, e il 90% delle spedizioni vengono effettuate in container. In questo momento sono discrete anche le consegne di rottame in container dagli USA alla Corea del Sud. Altri mercati del Far East dipendono maggiormente da consegne in container rispetto a quelle bulk.

Escludendo la Cina, come vede la domanda di rottame degli altri paesi del Far East?

In questo momento i compratori di India e Pakistan sono particolarmente attivi, mentre quelli thailandesi e vietnamiti acquistano su basi regolari ma con quantitativi relativamente limitati.

Quale le pare sia la condizione attuale della domanda di rottame a livello globale?

Come si diceva in precedenza, in questo momento la domanda appare sottotono, ma si presume che in futuro il mercato migliorerà grazie al supporto dell'Asia. Al momento, infatti, il consumo procapite del continente giallo è la metà di quello registrato in Europa, e per questo motivo il margine di crescita è ampio. Vi sono dunque buone prospettive per la domanda di rottame da parte dei produttori di acciaio del Far East, con tutto ciò che ne può conseguire in termini di maggiore pressione sui prezzi.


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