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Benso (Assofermet): senza Ilva necessario un allentamento delle misure sull'import

venerdì, 22 novembre 2019 11:17:44 (GMT+3)   |   Brescia

Un invito alla calma e un appello al senso di responsabilità di tutti. Questa l'estrema sintesi delle parole pronunciate dal Presidente di Assofermet Riccardo Benso nel corso del meeting di EUROMETAL per il Sud Europa, svoltosi a Milano ieri 21 novembre. «Al momento è molto prematuro - ha detto Benso - immaginare una soluzione» del caso Ilva. «Dobbiamo lasciare agli attori il giusto tempo per maneggiare questo dossier complicato. Posso però invitare tutti alla calma e al rispetto l'uno dell'altro». Un monito rivolto non solo alle parti coinvolte nella crisi del siderurgico tarantino, ma anche agli operatori della distribuzione (rappresentati in Italia da Assofermet) e a quelli della produzione (Federacciai). Tra questi due mondi «ci sono senza dubbio dei punti di scontro» ha affermato Benso, riferendosi in particolare al tema delle misure sulle importazioni. «Nessuno dice che dobbiamo lasciare le porte aperte, ma - ha spiegato - bisogna capire che ci sono mondi all'interno della filiera che vivono di questi flussi di importazione». Da qui la necessità di «comprendere le ragioni dell'altro, trovare punti di equilibrio e lavorare su ciò su cui siamo d'accordo».

Intervistato da SteelOrbis a margine dell'evento, il Presidente di Assofermet ha dichiarato che l'imprevedibilità del caso Ilva «sta già sostenendo sul mercato un aumento dei prezzi dovuto in parte anche a condizioni internazionali». Benso prevede che nel breve periodo si verificheranno un leggero shock sugli ordini acquisiti e presumibilmente dei ritardi nelle consegne. Tuttavia, «il mercato si è già mosso e si muoverà per trovare una soluzione». Sul medio-lungo termine tutto dipenderà invece dalle decisioni che veranno concordate nei tavoli sull'Ilva. «Se si arriverà a una soluzione per la quale l'Ilva produrrà tra i 3 e i 4,5 milioni di tonnellate - ha affermato Benso - allora l'impatto sarà tutto sommato poco significativo rispetto a quello che è successo negli ultimi dodici mesi. Se, diversamente, l'output si ridurrà ulteriormente, allora assisteremo a distorsioni importanti che andranno affrontate tenuto conto specialmente che in un mercato come quello italiano c'è una forte richiesta di coils per ragioni strutturali». Di conseguenza per il numero uno di Assofermet le chiusure dei mercati, i contingentamenti, le salvaguardie «avranno ancora meno senso», in primis su un prodotto come quello dei coils laminati a caldo. Riccardo Benso ha quindi criticato l'associazione dei produttori siderurgici EUROFER per le recenti dichiarazioni, giudicandole «inopportune» in un momento in cui con la crisi del più grande stabilimento a ciclo integrale del continente si prospettano «una forte riduzione della produzione e quindi una situazione di shortage». Benso si è detto consapevole del fatto che le posizioni dei produttori e quelle dei distributori sono diametralmente opposte ma ha voluto sottolineare che non è questo il momento di darsi battaglia: «Aspettiamo, cerchiamo di capire. Ci sono importanti player che devono avere il diritto di riorganizzarsi, di trovare gli approvvigionamenti che potrebbero subire ritardi e non esserci più del tutto». In un mondo siderurgico senza Ilva o con un'Ilva ridotta al lumicino, ha concluso Benso, «dovremo tutti fare uno sforzo organizzativo e trovare delle soluzioni, dialogare con Bruxelles per far capire che è necessario che certi lacci e lacciuoli vengano rimossi affinché venga ridata quella libertà che è propria dei buyer».

Stefano Gennari


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